Qualcuno, ovviamente per goliardica provocazione, aveva pensato di evitare lo spostamento mettendole le ganasce. Ma non ce n’è stato bisogno, ci ha pensato il sindaco Leonardo Michelini a mettere le cose a posto. Parliamo della carrozza della sala della Madonna a Palazzo dei Priori che ha rischiato di venire esiliata in quel di Piacenza, nel museo delle carrozze, per una strana operazione di marketing territoriale.

Sull’ipotesi del regalo inaspettato ai piacentini si erano levati gli scudi di buona parte dell’opposizione in sede comunale ma anche della pubblica opinione: «Un pezzo di storia, da sempre esposta in Comune. È questo il modo dell'amministrazione di incrementare il turismo?» aveva chiesto in aperta polemica Luigi Maria Buzzi, capogruppo comunale di Fratelli d’Italia.

«Non esiste motivazione al mondo che giustifichi tale gesto: la carrozza non deve lasciare il territorio viterbese - aveva aggiunto Danila Annesi di Lega Italia -. Al contrario, si dovrebbero valorizzare quei beni che ci appartengono, che costituiscono il patrimonio culturale ed affettivo di noi tutti, introducendoli, magari, anche in un circuito economico».

Ma niente paura, l’amministrazione comunale ha deciso di fare dietrofront. «La carrozza esposta nella sala della Madonna di Palazzo dei Priori non andrà a Piacenza» ha confermato il sindaco Leonardo Michelini, precisando che tale destinazione aveva rappresentato solamente un'ipotesi, già da qualche giorno superata.

«La carrozza resterà in città – ha aggiunto il primo cittadino -. Nessuno vuole disfarsene. Verrà semplicemente spostata per essere collocata in un ambiente che stiamo ancora valutando. Il nostro intento è quello di poter esporre in maniera permanente a Palazzo dei Priori la Pietà, capolavoro artistico di Sebastiano del Piombo, ammirato e apprezzato da migliaia di visitatori in occasione dell'esposizione durante i mesi di dicembre e gennaio. E la sala della Madonna che oggi ospita il reperto rappresenta lo spazio ideale». Speriamo la carrozza non venga parcheggiata in garage.