Viterbo | viaggiava sul suv con la moglie diretto a rimini
È la candida giustificazione del 37enne romano, ormai residente negli Emirati Arabi, fornita agli agenti della Polstrada che lo hanno fermato sulla Orte-Viterbo. L'infrazione gli è costata cara: super multa, ritiro della patente e perdita di 10 punti
Quando è stato fermato dalla pattuglia della Stradale che gli ha fato notare che stava viaggiando a un’andatura di oltre il doppio del consentito ha candidamente ammesso le sue “colpe”, spiegando che erano anni che mancava dal nostro paese e che ormai si era abituato alle strade di Dubai, ove da tempo aveva spostato la propria residenza. È quello che è accaduto nel corso di uno dei controlli organizzati dalla Polizia Stradale sulla superstrada Orte - Viterbo, con cui si cerca di disincentivare il pericoloso fenomeno degli eccessi di velocità.
Protagonista della vicenda un uomo di 37 anni, originario di Roma, da anni trasferitosi nella nota città degli Emirati Arabi dove, a quanto risulta, si guadagna da vivere come apprezzato produttore cinematografico, in Italia per una breve vacanza in compagnia della moglie. Quando, sceso dal suo potente Suv, gli è stata contestata una velocità di ben 185 km/h, su un tratto in cui il limite è di 90, non ha battuto ciglio e, anzi, quasi a voler quanto prima risolvere il problema e riprendere la marcia con destinazione dichiarata Rimini, ha chiesto agli agenti di poter pagare direttamente su strada la contravvenzione di 821 euro. Solo quando i pattuglianti gli hanno fatto notare che, oltre al pagamento del verbale, era prevista pure la sospensione della patente da 6 a 12 mesi, oltre alla perdita di 10 punti sulla stessa, allora l’uomo si è davvero reso conto di averla combinata grossa.
Come osserva il comandante della Polstrada Federico Zaccaria: «Molti utenti non si accorgono della reale pericolosità delle infrazioni commesse e si giustificano nei modi più coloriti. Pochi gironi fa, ad esempio, sullo stesso tratto di superstrada, abbiamo accertato la velocità di 160 km/h. Quando la cosa è stata fatta notare al trasgressore, lo stesso ha replicato che correva perché il motore, dopo alcuni giorni di utilizzo nel traffico cittadino, aveva bisogno di una bella “stirata”, come gli era stato consigliato dal meccanico di fiducia.. ». Insomma, sembrerebbe che, spesso, alla base di un’infrazione del Codice della Strada ci sia una vera e propria sottovalutazione dei rischi che si corrono.
«Molte persone – conclude Zaccaria – cercano di ottenere dal sottoscritto qualche consiglio per sfuggire all’autovelox e al tele laser. Io rispondo sempre che il modo migliore, anzi l’unico, è sempre lo stesso: rispettare i limiti di velocità».
Mercoledì 19 febbraio 2014