Viterbo | speciale caffeina

“Vivere per difendere. Avvocati per la vita”

In prima linea per i diritti fondamentali

Lunedì 25 giugno, nel Teatro Caffeina lo spettacolo promosso dall’Ordine degli Avvocati di Viterbo, in collaborazione con la Compagnia teatrale “Attori & Convenuti” di Firenze e con la rassegna culturale viterbese

Il manifesto dell'evento
Il manifesto dell'evento

 “Chi decide di fare l’avvocato, si accinge a compiere una missione che dura tutta la vita, perché è mosso dall’amore per il prossimo”. Così Piero Calamandrei, storico avvocato, uno dei principali ispiratori dei Codice di procedura civile e presidente del Consiglio nazionale forense dal 1946 alla sua morte. Una missione che, in alcune epoche storiche e in Paesi dove esiste un regime totalitario, può costare anche la vita. Così nasce “Vivere per difendere. Avvocati per la vita”, spettacolo teatrale in programma a Viterbo lunedì 25 giugno, alle 21,30, nel Teatro Caffeina in via Cavour 9.

L’iniziativa, promossa dall’Ordine degli Avvocati di Viterbo, in collaborazione con la Compagnia teatrale “Attori & Convenuti” di Firenze e con la rassegna Caffeina, consiste in un mosaico di brani tratti da interventi, dichiarazioni, difese, lettere e messaggi di avvocati di tutto il mondo, i quali sono o sono stati in prima linea nella difesa di minoranze e nella tutela dei diritti fondamentali e, per questo, sono o sono stati perseguitati: da Gandhi (memorabile il discorso tenuto, l’11 settembre 1906, in un’assemblea tenutasi nell’Old Imperial Theatre di Johannesburg, dal quale – si sostiene – ha avuto inizio la pratica della “resistenza non violenta”), a Nelson Mandela (che, insieme con l’amico Oliver Tambo, fondò uno Studio Legale allo scopo di fornire assistenza gratuita o a basso costo a cittadini neri), dagli avvocati cinesi Gao Zhisheng e Xie Yang ad Asma Jahangir, (che ha partecipato alla fondazione ed è stata presidente della Human Rights Commission of Pakistan e della Supreme Court Bar Association of Pakistan e ha animato la protesta popolare contro il Presidente Musharraf), da Shirin Ebadi (alla quale, nel 2003, è stato conferito il premio Nobel per la pace e che non può rientrare nel suo Paese pena l’arresto) a Nasrin Sotoudeh, (che è stata detenuta per tre anni per “cospirazione contro la sicurezza dello Stato” in quanto sostenitrice di movimenti di opposizione in seguito alle contestate elezioni presidenziali del giugno 2009) e a Mohammad Mostafaei (costretto a lasciare l’Iran in seguito alle persecuzioni subite per aver denunciato la crudeltà delle pene che vengono inflitte a donne e a minorenni), dagli avvocati curdi arrestati e uccisi in Turchia (come è accaduto a Tahir Elçi, assassinato mentre teneva una conferenza stampa in strada, a Dyarbakir), a Giulia Tamayo, avvocata peruviana che si batté tenacemente per denunciare e contrastare l’attività di sterilizzazione delle donne effettuata in Perù, tra il 1995 e il 2000, a forza e nel silenzio, dal governo del Presidente Alberto Fujimori e all’avvocata tailandese Sirikan Charoensiri.

Luigi Sini, presidente Ordine Avvocati di Viterbo
Luigi Sini, presidente Ordine Avvocati di Viterbo

Questo mosaico si conclude con l' “ode all'avvocato”, un collage di testi del celebre giurista Piero Calamandrei. Lo spettacolo “Vivere per difendere - Avvocati per la vita” nasce dal ricordo degli insegnamenti impartiti dai “vecchi” avvocati (tra questi spicca la figura di Piero Calamandrei), i quali amavano affermare: “Chi decide di fare l’avvocato, si accinge a compiere una missione che dura tutta la vita, perché è mosso dall’amore per il prossimo” e, ancora “Non si può fare l’avvocato, se non si ama l’uomo”. La lettura dei testi è preceduta da una introduzione dell’avvocato David Cerri di Pisa e intervallata da alcuni brani musicali eseguiti dal vivo. L’evento è stato presentato, il 9 giugno 2017, al Palacongressi di Rimini, in occasione del III Open Day dell’Unione delle Camere Penali Italiane, il 21 giugno 2017, alla Gipsoteca di Arte Antica dell’Università di Pisa e il 14 dicembre 2017 al Nuovo Teatro delle Commedie di Livorno.

“Il fine che la Compagnia Teatrale intende perseguire con questa iniziativa” - sottolineano gli organizzatori - è quello di diffondere e radicare nella società una figura di avvocato che si batte, non soltanto all’interno del processo, per conquistare il riconoscimento dei diritti fondamentali e per esigerne il rispetto e che dà voce alle istanze a lungo rimaste inascoltate di classi, settori e minoranze sociali. È, in altre, parole, intenzione della Compagnia Teatrale Attori & Convenuti lanciare un manifesto per recuperare, affermare e divulgare un’immagine di avvocato che, più di ogni altro, s’indirizza e guarda verso la società, s’interessa e si cura di tutto quanto accade oltre i confini del palazzo, pronto ad aiutare e a dare il proprio contributo”. 

Sabato 23 giugno 2018