Tarquinia | la testimonianza
È quanto racconta una lettrice, Anna Maria Monti, che è stata allontanata dal litorale da un addetto del posto
di Sabrina Mechella
Cacciata dalla spiaggia di Tarquinia perchè in compagnia del suo cane anche se non c'era nessun cartello di divieto, ecco la lettera scritta da Anna Maria Monti che racconta l'accaduto:
"03 giugno 2017. Lido di Tarquinia. Non un cartello che indichi divieti se non quello delle barriere pericolanti. Accedo alla spiaggia libera in compagnia del mio cane Whisky dallo stabilimento “Il Porticciolo” e proseguo per cercare un punto arenile meno affollato. Ci stendiamo a prendere il sole. Il cane, un “molosso” di 4,5 kg e 12 anni, come sempre, si accomoda di fianco a me, comunque al guinzaglio. Neanche cinque minuti dopo si avvicina un non meglio identificato addetto alla spiaggia (se pulissero e controllassero chi disturba davvero, chi sporca ad esempio, diverrebbero utili) e mi invita ad andarmene: l’accesso ai cani è vietato. Commetto un errore, mi alzo e me ne vado. Avrei dovuto aspettare che, come minacciato, chiamasse la polizia municipale e mi facessero loro allontanare di forza.
Mannaggia. Dovevo restare. Ritenterò comunque. Mi farò fare la multa. Poi farò ricorso al Tar. Magari chiederò un prestito per sostenere le spese. Ma il ricorso lo vincerò. Anche a Tarquinia avremo una sentenza che condannerà il Comune come successo un paio di anni fa ad Anzio (un anno fa il Tar aveva accolto il ricorso che un'associazione ambientalista aveva presentato contro il comune di Anzio che con un'ordinanza aveva vietato l'accesso ai cani nelle spiagge libere ndr). Mi sono fatta allontanare per nulla, non essendoci cartelli che indicassero numero e data dell’ordinanza di divieto relativo all’ingresso dei cani in spiaggia. Qua infatti si ferma la mia esperienza lungo il litorale laziale. In altri lidi, più attenti ai diritti di tutti, gli stabilimenti e le spiagge dove è consentito l’ingresso ai cani (quelli a quattro zampe intendo) si alterna a quello in cui è vietato. Ma a Tarquinia no. L’unico spazio è la spiaggia (eufemismo puro) a loro riservata.
Si, quella in fondo, accanto alla foce. Quella priva di un depuratore degno di essere qualificato tale, abbandonata. Tanto ci vanno i cani. Là, nella migliore delle ipotesi, il cucciolo finisce per riportarci preservativi, lattine, assorbenti eccetera al posto del bastoncino che gli avevamo lanciato. Quindi per andare al mare dovrei rischiare di ammalarmi o di vedere il cucciolo ammalato? Ma a pochi chilometri c’è la Toscana, altra regione altro pianeta e allora perché non boicottare Tarquinia? Tutti al mare si, con gli amici a quattro zampe ma facciamo lavorare chi se lo merita, chi tutela i diritti di tutti nel rispetto di tutti. Anna Maria Monti".
Ma come bisogna comportarsi in casi del genere? Ecco cosa riporta il sito www.studiocataldi.it: “La prima cosa a cui si deve prestare attenzione sono i cartelli di divieto eventualmente presenti sulle spiagge. Non tutti infatti sono regolari. Chi vuole entrare in spiaggia con il proprio amico a 4 zampe non deve necessariamente arrendersi di fronte a un cartello di divieto perché può controllare la sua regolarità. Ciò che occorre verificare è se tali cartelli motivano il divieto e se precisano anche la sua estensione oraria sulla base di un'ordinanza comunale. E non basta, l'ordinanza dovrebbe essere firmata dal comandante dei vigili urbani, o dal sindaco (in alternativa, da un assessore delegato) e dovrebbe essere pubblicata sull'albo pretorio del Comune. In mancanza di queste condizioni il divieto non si può considerare valido.
Vale la pena di mettere in evidenza, inoltre, che i cartelli di divieto sul retro devono presentare la data di scadenza e il numero di riferimento dell'ordinanza comunale. Detto questo, che fare se qualcuno prova ad allontanarci dalla spiaggia? Innanzitutto possiamo verificare se quella persona ne abbia titolo. Bisogna infatti sapere che solo le forze dell'ordine possono ordinarci di lasciare la spiaggia. Se poi abbiamo riscontrato una irregolarità nel cartello possiamo farlo presente dato che una eventuale multa potrebbe poi essere impugnata. Naturalmente, accanto al diritto di accedere in spiaggia, se vogliamo portare con noi il nostro più fedele amico, dobbiamo anche rispettare specifici doveri, primo fra tutti quello di portare con noi i sacchetti per raccogliere eventuali bisogni e quello di evitare che il nostro affezionato animale arrechi disturbo ai bagnanti”.
Fonte: Cani in spiaggia. Non tutti i cartelli di divieto sono validi.
Articolo correlato su “Fido al mare”: http://viterbo.reteluna.it/it/in-spiaggia-libera-col-proprio-cane-senza-il-cartello-il-divieto-non-e-valido-AjpN.html
Mercoledì 7 giugno 2017