Viterbo | paura nel viterbese
La scossa avvertita stamattina alle 7,41 è stata classificata di magnitudo 6,5 epicentro tra Norcia e Preci, tra Umbria e Marche. Un movimento sismico avvertito chiaramente anche nella Tuscia
di Sabrina Mechella
Un sito dove segnalare in tempo reale la situazione dei luoghi colpiti dai ripetuti terremoti del 24 agosto, del 27 ottobre e di stamattina, 30 ottobre. La scossa avvertita stamane alle 7,41 è stata classificata di magnitudo 6,5 epicentro tra Norcia e Preci, tra Umbria e Marche. Un movimento sismico, quest’ultimo, avvertito chiaramente anche nella Tuscia; paura a Viterbo, lievi danni a Civita di Bagnoregio, con crepe sul campanile, Bagnaia, Nepi, dove è crollata la palla medicea del palazzo comunale, a Caprarola, Carbognano. In queste ore la prefettura di Viterbo sta coordinando verifiche in tutta la provincia con l’ausilio dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile.
Il sito http://www.terremotocentroitalia.info/ “è un progetto non profit” si legge sulla home page “organizzato interamente da volontari, è nato per condividere informazioni utili e verificate sugli ultimi eventi sismici si pone come scopo quello di aggregare e non disperdere contenuti utili a tutti provenienti da fonti di varia natura (ufficiali e non) al fine creare valore in un momento di crisi per il paese. Chiunque può segnalare criticità, offerte di alloggio, fabbisogni vari”.
Il CNR fa il punto della situazione dopo la forte scossa di stamattina
“Ogni volta che si sviluppa un terremoto lungo una superficie di faglia, la zona ipocentrale si scarica (rilassamento) e vengono caricati i volumi adiacenti (lateralmente) alla faglia stessa. Tali volumi, sottoposti ad un nuovo stato di stress, possono cedere (rompersi) e generare terremoti a loro volta. Sono processi di propagazione laterale della sismicità (contagio) relativamente frequenti, già osservati in altre aree sismiche della Terra come per esempio in Turchia, California e Haiti. Questo processo sta coinvolgendo l’Appennino centrale in questi mesi. Il terremoto si è spostato da Amatrice verso nord, nell’area di Visso e Ussita, e da questi luoghi oggi nuovamente verso sud nell’area di Norcia, dove il terremoto di Amatrice di agosto si era arrestato. Gli intervalli di tempo tra un terremoto forte ed una altro forte adiacente possono essere di anni o decine di anni, ma anche giorni o mesi come sta accadendo oggi in Appennino centrale. Purtroppo non siamo in grado di prevedere quando e come tale sequenza sismica andrà a scemare, né possiamo in linea teorica escludere altri terremoti forti come e più di quelli avvenuti fino ad oggi in aree adiacenti a quelle colpite in questi mesi. Va però detto che se da una parte questa sequenza è fortemente preoccupante, dall’altro lato la propagazione laterale fa sì che si verifichino una serie di terremoti forti ma non fortissimi. Molto peggio sarebbe se tutti questi segmenti della facomunicaglia (Amatrice, Visso, Norcia) si fossero mossi tutti insieme generando un terremoto di magnitudo almeno 7.0“. Lo afferma, tramite una nota, il CNR-IGAG (Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria).
Domenica 30 ottobre 2016