Viterbo | la nota
"Nella giornata di ieri squilibrati hanno riempito di veleno l'intera area della rotonda di S. Barbara e della vicina via Michelangelo e nelle zone solitamente frequentate da cani sono spuntati come funghi i micidiali bocconi avvelenati"
Veleno per topi distribuito nelle aree verdi a Santa Barbara, la nota di Leonardo De Angeli.
È veramente molto triste per le centinaia di volontari che ogni giorno vendono l'anima per salvare gli animali, per tutti coloro che amano cani e gatti e per i milioni di possessori di animali del nostro paese, essere costretti ad ascoltare parole come quelle piovute in modo gratuito da Piazza San Pietro nei giorni scorsi. Quando ci si pronuncia nel bene o nel male verso una materia così delicata, si dovrebbe sempre tenere conto che il messaggio potrebbe essere benzina gettata sul fuoco sempre ardente degli psicopatici che non aspettano altro per dare sfogo alle loro manie inconsulte.
Sarà forse un caso che nella giornata di ieri uno di questi squilibrati ha riempito di veleno l'intera area della rotonda di S. Barbara e della vicina via Michelangelo e che in meno di 24 ore nelle zone solitamente frequentate da cani della nostra città, sono spuntati come funghi i micidiali bocconi avvelenati? Faccio appello quindi a tutti i possessori di cani a non frequentare, almeno per qualche giorno, le aree solitamente utilizzate per lo sgambamento o le passeggiate!
Aspettiamo almeno prima che si effettuino i dovuti accertamenti e che si eseguano bonifiche sul territorio prima di riprendere le vecchie e sane abitudini, ma soprattutto occhi aperti e vigili sempre sul tragitto del nostro animale e non lasciarlo mai correre da solo! Permettetemi solo un piccolo ma legittimo sfogo: giornalmente migliaia di cristiani vengono atrocemente e barbaramente trucidati in ogni parte del nostro pianeta, la fame e la sete tormentano la maggior parte del nostro mondo, perchè allora, alla luce di tutto ciò, non si affrontano problematiche ben di maggior spessore? E nel caso non se ne possa proprio fare a meno, perché non prendere giusto esempio da S. Francesco d'Assisi che amava al contempo uomini ed animali in egual misura essendo, mi preme sempre ricordare, ambedue creature divine, lasciando giustamente al libero ed umano arbitrio la differenziazione tra animali e vicini di casa?
Leonardo De Angeli
Martedì 17 maggio 2016