Viterbo | in piazza del sacrario

"Let it beee", flash mob della Lav

per festeggiare la Pasqua senza crudeltà

Un gioco di parole, che ricorda la più famosa canzone dei Beatles, “Let it be”, in cui beee sta per il belato degli agnelli. È lo slogan pensato dalla Lav e portato in piazza dal Gruppo attivo Lav di Viterbo

di Sabrina Mechella

La manifestazione dei simpatizzanti Lav a Viterbo
La manifestazione dei simpatizzanti Lav a Viterbo

“Let it beee”. Un gioco di parole, che ricorda la più famosa canzone dei Beatles, “Let it be”, in cui beee sta per il belato degli agnelli. È lo slogan ideato dalla Lav e portato in piazza dal Gruppo attivo Lav di Viterbo che ieri pomeriggio hanno organizzato un flash mob in piazza del sacrario, nel centro di Viterbo, per invitare i viterbesi a non consumare la carne di agnello in vista della Pasqua.

Ballerini in azione
Ballerini in azione

La Lav ogni anno promuove campagne a livello nazionale sull’argomento: “La Pasqua è un momento di particolare crudeltà nei confronti degli animali - si legge sul sito dell’associazione - sono centinaia di migliaia gli agnelli e capretti uccisi ogni anno per celebrare quella che dovrebbe essere la festa della vita. E se invece di ucciderli li lasciassimo vivere?”.

A ritmo di salsa in piazza
A ritmo di salsa in piazza
A sinistra Emanuela Ubertini con Aurora Zocchi
A sinistra Emanuela Ubertini con Aurora Zocchi

Una campagna sposata anche dai simpatizzanti Lav di Viterbo che hanno ideato uno spettacolo particolare e allegro: dieci coppie di ballerini della scuola di ballo Fabbrica Salsera si sono esibiti al ritmo di salsa, mentre alcuni volontari, in jeans e maglietta con lo slogan “Let it beee”, hanno distribuito volantini per invitare a salvare la vita a un agnello. Il ballo si è svolto in due riprese e ha catalizzato l’attenzione dei passanti in giro per la città, colpiti da quello spettacolo così insolito e divertente.

Tutto per attirare l'attenzione
Tutto per attirare l'attenzione

“Volevamo lanciare un messaggio che fosse un inno alla vita – ha commentato l'attivista Emanuela Ubertini, – speriamo si aver convinto almeno qualcuno dei presenti a rinunciare al sacrificio di questi animali così dolci e disarmati, per festeggiare la Pasqua senza crudeltà”. 

Domenica 20 marzo 2016