Ronciglione | la nota dell'associazione
"Sarebbe una decisione irresponsabile con processo giudiziario in corso per morte della cavalla Tiffany e sospensione attuata finora"
Ripristino corse a vuoto di Ronciglione, la nota della associazione animalista Lav.
A cinque anni dalla morte della cavalla “Tiffany”, il Comune di Ronciglione (Vt) – secondo quanto trapelato a mezzo stampa - sarebbe pronto ad autorizzare per agosto la ripresa delle famigerate corse a vuoto, sospese a seguito dell’“incidente” mortale avvenuto nel 2011 e per il quale è ancora in corso il processo per maltrattamento di animali che vede imputati l’ex sindaco e l’allora presidente della Proloco.
La Lav (Lega anti vivisezione) ritiene irresponsabile che l’amministrazione comunale si prenda la responsabilità di ripetere il Palio, considerando la sospensione attuata fino allo scorso anno e il processo giudiziario in corso.
Per questo la Lav contrasterà con ogni mezzo legale il rilascio di autorizzazioni e si appella fin d’ora al prefetto di Viterbo, Rita Piermatti, affinché, come successo grazie a suoi colleghi in Sicilia per casi analoghi, vieti la manifestazione con uso di animali.
Tiffany, il cui vero nome era La Mola, purosangue inglese di soli sei anni, aveva trovato la morte, terribile e cruenta, correndo un palio non solo estremamente pericoloso, ma che in realtà non si sarebbe nemmeno dovuto svolgere, poiché organizzato in aperta violazione dell’ordinanza del Ministero della Salute e, quindi, privo delle minime norme di sicurezza per i cavalli. Gli animali vennero fatti correre sulla pista di asfalto e sanpietrini durante una giornata di pioggia, con l’inevitabile caduta di Tiffany e anche di altri cavalli.
Una mattanza annunciata di cui nessuno si curò, né lo stesso Comune che allora autorizzò la manifestazione in totale spregio delle regole, né le altre istituzioni già allertate dalle nostre diffide e da un esposto in cui la Lav documentava con un video le prove corse una settimana prima del palio, che provocarono la caduta della stessa Tiffany nel punto più pericoloso della pista, e di un altro cavallo.
All’assessore Orlandi, che ha dichiarato alla stampa locale che “Ronciglione ama gli animali, i cavalli in particolare” e ha liquidato la morte di Tiffany come “un incidente di percorso”, la Lav risponde:
“Sarebbe ora di chiamare queste corse con il proprio nome e di non spacciare per amore l’addestramento di animali e la loro partecipazione forzata a una corsa che può essere pericolosa anche con le più elevate misure di sicurezza. Negli ultimi due anni in particolare, molti cavalli hanno perso la vita in pali o giostre organizzati rispettando l’Ordinanza ministeriale, con l’ausilio di tecnici del fondo e commissioni veterinarie. Di conseguenza, se proprio si vuole parlare d’amore, almeno si dovrebbe avere l’onestà intellettuale di specificare che l’amore è per le corse, non di certo per i cavalli. E per quanto riguarda Tiffany, non la prima e unica vittima di questo palio, sarà il tribunale di Viterbo a stabilire se si è trattato “solo di un incidente di percorso”, almeno per le norme penaliattualmente in vigore. Ma per le leggi del buonsenso, dell’etica e della civiltà, Tiffany è una vittima, morta in nome di una manifestazione che doveva andare in scena a tutti i costi. Tanto, era “solo” un cavallo” – dichiara Nadia Zurlo, responsabile nazionale settore Equidi Lav.
La Lav continuerà nella sua opera di sensibilizzazione e contrasto, al fine di ottenere l’abolizione di queste manifestazioni su tutto il territorio nazionale, e agirà in ogni forma e modo a tutela dei cavalli.
Giovedì 28 gennaio 2016