Viterbo | sulla vicenda un silenzio assordante
Così suor Annunziata, l'anziana Clarissa del monastero che custodisce il corpo della santa bambina viterbese. Assieme alle altre due consorelle, dopo 50 anni, sta per essere trasferita altrove
di Gianni Tassi
Davanti al monastero di Santa Rosa il via vai di gente prosegue per tutto il giorno. Molti sono turisti ignari della battaglia – sì perché di battaglia si tratta - che si sta combattendo all’interno delle sacre mura. Molti altri sono viterbesi, semplici cittadini, devoti della piccola Santa, che vogliono portare la loro solidarietà alle tre anziane suore Clarisse che per volontà di organi ecclesiastici superiori sono condannate a trasferirsi in altro luogo lasciando il posto a suore più giovani. Per anni, tantissimi anni, le tre monache di clausura hanno accudito al corpo di Santa Rosa, si sono prese cura della chiesa e di tutto il monastero e non solo per ciò che riguarda l’aspetto religioso. Hanno dovuto farsi carico anche delle incombenze materiali terrene come l’amministrazione dell’intera struttura, la pulizia, l’approvvigionamento alimentare. Adesso sono destinate ad altra sede.
No, inutile tacerlo, loro non se ne vogliono andare ma lo faranno perché sottostanno all’obbligo dell’obbedienza. Un ordine di trasferimento che per ora è congelato ma che può arrivare da un momento all’altro.
“Non discuto gli ordini – afferma da dietro la grata del parlatorio suor Annunziata Campus, madre badessa del monastero – ma certamente vorrei restare qui. Sono 46 anni che vivo nel monastero di Viterbo, la mia vita è qui. L’ho dedicata a Santa Rosa e a lei vorrei restare vicina”.
È evidentemente commossa quando parla, i suoi occhi si bagnano di lacrime, sa che non potrà dire no a chi le impone di andarsene lontano dalla sua piccola Santa. Sarda di nascita, è giunta a Viterbo che aveva 28 anni, da allora è rimasta nel monastero senza mai uscire. Oggi ha qualche problema di salute e il grande desiderio di restare.
“Sono devota a Santa Rosa, a lei resterò devota per sempre”, dice guardandoti negli occhi con la semplicità di chi del mondo conosce soprattutto l’aspetto religioso. “Sia fatta la volontà del Signore e di Santa Rosa - aggiunge in tono dimesso – tutto avviene per volontà loro”. Ma allora Santa Rosa vuole che le tre suore Clarisse vadano via dal monastero? “Io con Santa Rosa – racconta suor Annunziata – ci parlo tutti i giorni. Ieri sera, mentre davo un’ultima sistemata, le ho chiesto perché voleva che andassi via. Non mi ha risposto. Obbedirò a chi dall’alto mi dice che devo andar via”.
Tanti gli interrogativi che avvolgono questa triste vicenda. Perché trasferire le tre suore? Quale è il motivo reale e chi ha deciso tutto questo? Si parla anche di gravi difficoltà finanziarie e la necessità di tagliare sulle spese. Ovverosia si dice che i proprietari del monastero viterbese stiano attuando un piano di rientro – va di moda definirla una spending rewiew – che coinvolge con le stesse modalità altri sette conventi sparsi su tutto il territorio nazionale. E a questo punto di fronte ad un progetto di dismissione soprattutto nella testa dei viterbesi sorgono tanti interrogativi non di poco conto. Se vanno via le Clarisse chi si prenderà cura del corpo di Santa Rosa, sempre che questo rimanga a Viterbo? Chi penserà al monastero, sempre che questo rimanga tale? E chi proteggerà i tesori custoditi all’interno di quest’ultimo e impedirà che questi prendano strade che li portano lontano dalla Tuscia? Domande senza risposta, preoccupazioni e rischi incombenti sui quali bisognerebbe fare subito chiarezza. Cosa fanno i viterbesi per impedire che si verifichino le peggiori ipotesi? La Procura indaga su furti avvenuti nel monastero in tempi recenti, ma con tutta la buona volontà oltre questo non può andare, la Sovrintendenza sorveglia ma stiamo parlando di beni che in fondo in fondo riconducono all’amministrazione ecclesiastica, ovvero il Vaticano. E il Comune? I Facchini? Il Vescovo? Beh, non vanno più in là dei buoni auspici mentre la città e i suoi abitanti restano a guardare. Una vicenda, questa, che meriterebbe un’attenzione ben maggiore. C’è chi auspica la mobilitazione generale, le barricate. Esagerano, forse no.
Intanto l’altro ieri nel monastero di Santa Rosa sono arrivate da Roma due nuove suore, Mariangela e Francesca, appartengono all’ordine delle Alcantarine. Giovani e simpatiche si dicono pronte all’impegno che le attende. E poi non hanno dubbi: “Nulla cambierà, tutto rimarrà come prima e Santa Rosa, il monastero e tutto il suo contenuto non corrono rischi”.
Mercoledì 16 dicembre 2015