Viterbo | aveva 92 anni
Il ricordo del nipote, Mirco Catalani: "Mi mancherà tutto il suo mondo di realtà mista a fantasia e di persone raccontate da un bambino però adulto. Presto una giornata per ricordarlo"
di Sabrina Mechella
“Lui pensava che per salvare il Parco delle Querce bastasse portare una grande rosa, cosi alla prima manifestazione, nel 2014, l'idea di portare rose per ogni albero la presi da lui”. Mirco Catalani, presidente del comitato Quartiere Santa Barbara, ricorda così nonno Giovanni, (al secolo Viani) figura storica del popoloso quartiere viterbese, scomparso domenica scorsa a 92 anni. Un uomo mite e gentile, amante della natura e degli animali, sempre accompagnato dal suo cagnolino Veleno, un personaggio che molti del parco ricordano e rimpiangono. “Era il fratello di mio nonno – spiega Catalani -. Quando i nonni morirono lo prendemmo a casa con noi, io ero piccolo. Quando mia madre usciva diceva: controlla lo zio e a lui diceva di stare attento a me. Mi mancherà tutto il suo mondo di realtà mista a fantasia e di persone raccontate da un bambino però adulto. È stato bene fino al giorno del suo ultimo compleanno il 24 giugno, non ha avuto mai bisogno di nessuna medicina, i valori erano sempre ottimi. Da li però ogni giorno peggiorava sempre di più, finché i medici ci dissero dopo vari esami che aveva un tumore”.
“Durante la seconda guerra mondiale fu preso da una bomba – ricorda il nipote - e lo lasciarono in una forma per una settimana credendolo morto, poi ritornò a casa da solo. Durante un rastrellamento dei tedeschi lo presero però siccome parlava un linguaggio strano pensarono che non fosse italiano e lo lasciarono andare. Una cosa che da bambino mi stupiva era che lui seminava sempre noccioli di varie piante, ciliegio, noce, pesco, albicocco e questi magicamente poi diventavano alberi tanto che la quasi totalità delle piante presenti in giardino sono nate cosi”. Giovanni e il suo cagnolino erano inseparabili: “Veleno aveva avuto cinque padroni dai quali era sempre fuggito, da qui il nome dato dal primo che lo adottò. Un giorno ce lo ritrovammo in giardino e da li non volle più andar via, praticamente ci ha adottato lui. Negli ultimi tempi lui e lo zio erano diventati una cosa sola, stavano sempre insieme”. Nonno Giovanni era di Bassano in Teverina e il piccolo centro viterbese gli ha dato l’ultimo saluto lunedì scorso. Ma anche Santa Barbara vuole rendergli omaggio: “Qui al parco volevo fare un giorno di ricordo con quanti lo hanno conosciuto e voluto bene. Era un bambino forte, felice e senza tempo, una creatura speciale, un regalo della vita, insolito e prezioso, che ci ha inondato l'esistenza d'amore, leggerezza e allegria”.
Mercoledì 14 ottobre 2015