Viterbo | cresce la paura

Viterbo, città violenta e in mano alle bande

Pinna: «Poca Polizia, intervenga l'Esercito»

Che nel capoluogo ci sia un problema di sicurezza è un dato di fatto e non da adesso. L’ultimo episodio di cronaca risale a ieri sera e stavolta c’è scappato il morto. Il rappresentante di “Noi con Salvini Viterbo” chiede interventi straordinari

di Sabrina Mechella

Risse e violenze nei fine settimana a Viterbo sono la regola, allarme sicurezza
Risse e violenze nei fine settimana a Viterbo sono la regola, allarme sicurezza

Viterbo città d’arte, di cultura e di violenza. Che nel capoluogo ci sia un problema di sicurezza è un dato di fatto e non da adesso. L’ultimo episodio di cronaca risale a ieri sera e stavolta c’è scappato il morto. Un pestaggio che ha portato alla morte Federico Venzi, un uomo di 42 anni ad opera di ignoti che si è consumato al capolinea del Cotral al Riello, anche se le forze dell’ordine sembrano ormai vicine al’individuazione del responsabile. “Viterbo ha perso la sua proverbiale tranquillità” afferma in una nota Maurizio Pinna di “Noi con Salvini Viterbo”, chiedendo l’intervento dell’esercito. I responsabili del 118 che hanno soccorso stanotte Venzi confermano che ogni fine settimana sono chiamati a intervenire perché, soprattutto nel centro storico, si verificano episodi di violenza e atti vandalici. Lo conferma anche una signora che abita in pieno centro, a via Zazzera, stamani a spasso col suo cane: “È una cosa impossibile, ieri sera c’erano almeno venti giovani sotto casa mia e una vera e propria folla che occupava via San Lorenzo. Tutti con le bottiglie in mano, hanno urlato con cori da stadio fino a notte fonda. Noi da tempo ogni volta chiamiamo la polizia ma ormai non vengono neanche più perché sono anni che va avanti questa storia”. Ragazzi con bottiglie di birra in mano, anche se è vietato venderle dopo la mezzanotte e comunque per legge gli alcolici si dovrebbero consumare solo dentro gli esercizi commerciali. Ma controllare è praticamente impossibile, poichè i tagli imposti dalla politica hanno ridotto all’osso il personale: una sola pattuglia notturna della polizia per tutta la provincia.

Viterbo città d’arte e di cultura? “Viterbo non è questo” continua Pinna -. “Viterbo non avrà più questo titolo, perché evidentemente non ce la meritiamo, non decolla turisticamente, perché evidentemente abbiamo delle incapacità secolari a vendere tutte le grandi potenzialità di richiamo turistico che ci circondano, abbiamo i limiti di un provincialismo che non accenna a fare spazio a una cultura più aperta. Ma nonostante tutto ciò non si permetta ad alcuno di subire passivamente certi fenomeni delinquenziali e di violenza, un tempo, inesistenti ma che oggi, insieme ai furti in casa, creano panico, insicurezza e paura tra la gente. Quando con il collega Umberto Fusco sedevamo in consiglio comunale sotto il simbolo Lega Federalista, immediatamente dopo l’omicidio di Ausonio Zappa, abbiamo chiesto la convocazione d’urgenza di un consiglio straordinario. In quella sede istituzionale abbiamo avanzato le nostre proposte per intensificare i controlli e dare maggiore sicurezza ai cittadini. Purtroppo, però, come è facile intuire, i nostri buoni intenti di discutere e trovare una soluzione condivisa si sono persi nell’inutilità del dibattito che è seguito, deragliato sul tema dell’accoglienza e dell’integrazione di coloro che dovrebbero assoggettarsi alle nostre leggi. Di quel consiglio, per chi vuole, esistono le registrazioni.

Ora noi non sappiamo chi sono i responsabili dell’omicidio dell’ultima vittima di questa notte. Siamo certi che polizia e carabinieri faranno il miglior lavoro come è loro solito, e a tal proposito desideriamo ringraziarli per l’abnegazione che a tutti i livelli viene profusa nell’interesse dei cittadini, nonostante siano continuamente penalizzati da tagli economici, inadeguatezza di mezzi e dotazioni, insufficienza di personale, mortificazioni continue per come, spesso, il loro lavoro viene vanificato essendo l’Italia un paese dove non esiste la certezza della pena. Alla luce dell’ultimo fatto di violenza consumato in città ci rivolgiamo con preoccupazione a chi ha la responsabilità di attuare tutte le misure necessarie per rafforzare le capacità operative e investigative delle forze dell’ordine, oggi fin troppo sature dal lavoro aumentato a dismisura negli ultimi anni. In particolare, prendendo spunto dai provvedimenti adottati per altre città italiane, alle quali Viterbo non si deve sentire seconda, chiediamo di intraprendere urgentemente le procedure necessarie o, quantomeno, valutarne la fattibilità, per ottenere il concorso dell’Esercito con la specifica operazione denominata “Strade sicure” (Legge 24 luglio 2008, nr. 125 e successive modificazioni), considerando, tra l’altro, la presenza nel capoluogo di reparti militari che potrebbero contribuire con costi molto meno onerosi rispetto all’intervento di soldati provenienti da altre città. Il concorso degli uomini e delle donne dell’Esercito, pur entrando alle dipendenze di ufficiali di polizia giudiziaria nelle ronde e nelle attività di ordine pubblico, di fatto, consentirebbero alle forze di polizia e carabinieri di concentrarsi maggiormente alle loro più specifiche attività investigative, potendo assegnare il controllo delle aree critiche ai militari”.

Pinna chiede l’intervento dei militari: nel frattempo il Comune, da parte sua, potrebbe piazzare telecamere nei punti dove, puntualmente, regna l’anarchia e i residenti sono ostaggio di bullismo, violenze e vandalismo. Anche perché il Giubileo è vicino. E non è certo con questi argomenti che Viterbo potrà approfittare di questa occasione irripetibile.

Domenica 27 settembre 2015