Tuscania | sei cani scaricati in canile, uno morto sulla strada
La denuncia più forte che mai dalla responsabile del Rifugio Speranza, che chiede un intervento deciso delle autorità: "Promuovere una campagna di sensibilizzazione per combattere questo fenomeno e verificare i cani sprovvisti di chip"
di Sabrina Mechella
Il cucciolo di maremmano in foto è morto sulla strada. L’immagine è stata scattata alle 08,40 di stamani, sulla via di Vetralla, dopo Sasso Pinzuto. Un’altra vittima dell’incuria umana, un’altra nascita incontrollata avvenuta nelle campagne viterbesi. Non è una novità, sono anni che le associazioni di volontari della provincia denunciano una serie spaventosa di abbandoni di cani - sia nei canili, sia nelle strade - soprattutto di maremmani, risultato di mancate sterilizzazioni dei cani di grossa taglia che vivono nelle zone rurali. Ma gli abbandoni hanno funestato anche questo mese vacanziero: il cane diventa un peso, lasciamolo dunque fuori dal canile, che se ne occupino le strutture.
Sei, addirittura, è il numero degli animali lasciati al loro destino all’esterno al Rifugio Speranza di Tuscania.
Il grido di rabbia di Teresa Tosi, che si occupa della struttura, è più forte che mai: “In meno di una settimana, dal 9 al 15 agosto ignoti balordi hanno abbandonato 6 cani lasciandoli legati a catena fuori il cancello del canile e uno, invece, ritrovato e ora in stallo da amici in attesa di adozione. È stata attivata la procedura con la Polizia Locale ed il Servizio Veterinario ed i cani sono stati trasferiti al canile Fontana di Viterbo dove per noi di Tuscania resta difficile farli adottare. È opportuno quanto urgente promuovere una campagna di sensibilizzazione per combattere questo fenomeno nonché intensificare al massimo i controlli anche nelle campagne per l'identificazione dei cani di proprietà sprovvisti di microchip al fine di evitare anche che i suddetti animali restino vittime di incidenti stradali”.
Tosi sottolinea anche un fattore molto importante: abbandoni vuol dire non solo mettere a repentaglio la vita degli automobilisti, oltre naturalmente quella della povera bestiola, ma anche costi per la società. Un cane in canile, infatti, costa ai contribuenti all’incirca 1000 euro l’anno. Più volte, dalle colonne di questo giornale, l’associazione MifidoDifido ha richiamato l’attenzione sul problema, chiedendo con forza l’intervento di Asl e Comuni per campagne di sterilizzazione a prezzi contenuti per i meno abbienti, giornate del microchip gratuito (quelle organizzate in passato hanno avuto un enorme riscontro) e soprattutto controlli nelle campagne per verificare se le femmine dei cani che vivono con agricoltori e pastori siano sterilizzate.
Per non arrivare poi a chiedersi, come ha fatto il consigliere comunale di Viterbo Maurizio Tofani, come mai si spendano 600 mila euro l’anno per 700 animali dislocati nei canili comunali. Elvia Viglino, che si occupa della struttura di Bagnaia, gli ha risposto in maniera sibillina: “Come ha fatto il comune di Viterbo ad arrivare a 700 cani, quando in Romagna, a parità di abitanti ne hanno 140? Potrebbe dipendere anche dall’inefficienza, dall’incapacità, dal menefreghismo di alcune amministrazioni del periodo delle “vacche grasse” quando lei era assessore? Quando si poteva arginare il randagismo facendo campagne di sterilizzazioni gratuite, di microchippature gratuite e controlli a tappeto? Ora rimangono poche soluzioni: una che lei adotti o faccia adottare dai suoi amici un centinaio di cani oppure non dar loro più da mangiare e risolvere così il problema alla radice”.
Domenica 16 agosto 2015