Viterbo | iniziative
In questi giorni, in via Raniero Capocci è affisso un cartellone che compara un cane e un maialino, invitando a considerarli entrambi con la stessa dignità. Di seguito le ragioni di questa scelta spiegate da Christiana Soccini, animalista viterbese
Un manifesto a Viterbo per abbracciare l’alimentazione Vegan. In questi giorni, in via Raniero Capocci è affisso un cartellone che compara un cane e un maialino, invitando a considerarli entrambi con la stessa dignità. Di seguito le ragioni di questa scelta spiegate da Christiana Soccini, animalista viterbese.
Negli ultimi tempi si sente molto parlare, criticandole con orrore, delle usanze alimentari asiatiche che, non essendo soggette ad alcun tabù prevedono anche il consumo di animali che in Occidente sono oggi ritenuti intoccabili da questo punto di vista. Cani e gatti nelle culture occidentali hanno infatti consolidato il loro ruolo di animali da compagnia: vivono nelle case delle persone e sono compagni di giochi ed educatori dei bambini. In Cina, Thailandia, Vietnam, Korea invece cani e gatti (ma anche serpenti, insetti, criceti, scimmie …) si allevano e si mangiano.
Allo stesso modo in cui in Italia e in tutto l’Occidente si allevano e mangiano maiali, mucche, pecore, cavalli, conigli, polli. Quindi, dal punto di vista di chi cani e gatti non li mangia ma si nutre di cavallo, mucca o agnello, dovrebbe sorgere il dubbio di non essere in contraddizione. Se la differenza fra agnello e cane è solo nostra e solo culturale, la sofferenza di questi animali patita durante l’allevamento e la loro uccisione è la medesima. Pertanto il gruppo Vegan di Viterbo e provincia ha pensato una nuova iniziativa per promuovere la scelta vegana ormai in crescita esponenziale. Grazie anche al materiale fornito gratuitamente dall’associazione Agire Ora, il gruppo si è mobilitato prenotando e pagando l’affissione in viale Raniero Capocci a Viterbo di un mega manifesto riportante le immagini appaiate di un cane e di un maialino che recita “Perché amare uno e mangiare l’altro? Gli animali sono tutti uguali. Non mangiarli: diventa vegan”.
Fare la scelta vegan comporta risparmio enorme delle risorse idriche: la produzione di 1 kg di carne bovina implica il consumo di oltre 15.000 litri d’acqua contro i circa 1.900 litri per 1 kg di riso, e 2000 litri per 1 kg di soia che purtroppo oggi sono utilizzati per alimentare gli animali allevati e non direttamente le persone. L’allevamento degli animali implica anche un inquinamento dei suoli pari a 30 volte il loro peso mentre i legumi sono arricchenti dei terreni. Quasi il 20% dei gas serra derivano dal metabolismo degli animali allevati.
L’allevamento estensivo degli animali continua ad essere una fra le maggiori cause di deforestazione del pianeta: 35 mq di foresta vengono abbattuti per produrre un kg di carne.
Per non dimenticare che la dieta vegana recupera tradizioni antiche basate spesso sull’uso di alimenti integrali, molto nutrienti e ricchi di minerali e vitamine, limitando l’insorgenza di gravi malattie legate alle abitudini alimentari.
Alimentarsi in modo vegan anche un solo giorno alla settimana per un anno implica risparmiare la vita a 12 milioni di animali (senza contare quelli acquatici). La scelta alimentare è l’unico modo per uscire dal consumo del pianeta.
Venerdì 17 luglio 2015