Viterbo | stasera alle 21.30 piazza san lorenzo

Zahi Hawass ospite a Palazzo dei Priori

«L'Egitto non ha paura dell'Isis»

Il grande archeologo egiziano stamani in conferenza stampa ha anticipato alcuni contenuti del libro "La leggenda di Tutankhamon, un’opera realizzata col fotografo viterbese Sandro Vannini e ha escluso attacchi terroristici nel suo Paese

di Sabrina Mechella

Zahi Hawass con Sandro Vannini e Leonardo Michelini
Zahi Hawass con Sandro Vannini e Leonardo Michelini

«Fa più caldo qui che in Egitto». Lui che è abituato ad insinuarsi nei cunicoli delle tombe e a stare ore sotto il sole, stamani è apparso provato, colpa forse di giacca e cravatta che aveva indosso. Stamani a Palazzo dei Priori a Viterbo c’era Zahi Hawass, “il faraone”, ritenuto il più grande archeologo dei nostri tempi. Hawass è nel capoluogo della Tuscia per presentare, stasera in piazza San Lorenzo alle 21.30 nell’ambito di Caffeina Festival, il suo ultimo libro La leggenda di Tutankhamon, un’opera realizzata col fotografo viterbese Sandro Vannini – fratello dell’assessore comunale Andrea -.

Stamani i due ospiti sono stati accolti dal sindaco Michelini e dall’assessore Delli Iaconi. «Sono felice di essere i questa piccola e graziosa città – ha esordito Hawass – e di presentare per la prima volta in Italia questo volume stasera a Caffeina, con Roberto Giacobbo. Questo libro è forse il più importante sulla vita di Tut, che rivela due dettagli importanti: il giovane faraone (morto a 19 anni ndr) aveva un insegnante e la sua tomba fu scoperta casualmente da un ragazzo che portava l’acqua a dorso d’asino e che capitò sul posto. Ancora oggi la sua famiglia possiede una collana rinvenuta negli scavi, segno che la scoperta fu effettivamente fatta da lui». L’archeologo ha poi spiegato che nel libro si parla degli studi effettuati sul Dna del giovane faraone, che conferma come suo padre Akhenaton e sua nonna Tye. «Il giovane faraone, che viveva a Menfi, è morto molto probabilmente per una necrosi al piede e inoltre era affetto dalla malaria – ha detto poi Hawass – infatti quando si recava a caccia di appoggiava ad un bastone».

Hawass con l'interprete
Hawass con l'interprete

L’archeologo ha raccontato poi del suo incontro con Vannini, che lavora principalmente in Egitto: «L’ho incontrato tempo fa, quando ero direttore delle piramidi e abbiamo pubblicato varie cose insieme. Questo libro è il volume più bello e degno del centenario della scoperta della tomba, che sarà nel 2022». Il volume, edito dalla piccola casa editrice Laboratoriorosso, secondo numero della trilogia “Ancient Egypt Limited Edition” è in tiratura limitata a 200 copie, al prezzo di 2000 euro.

«Il costo può sembrare alto – spiega Vannini – ma è un volume realizzato completamente a mano, stampato da una tipografia a Verona su carta particolare. La trilogia si concluderà con un libro sulle piramidi l’anno prossimo».

Hawass, rispondendo alla domanda sugli attacchi terroristi dell’Isis ai siti archeologici in Medioriente e sul pericolo che questi possano colpire anche l’Egitto ha risposto: «Non credo possa accadere a noi. Abbiamo un presidente forte, eletto dal popolo. Io sono musulmano e posso dire che questi terroristi non hanno nulla a che fare con l’Islam. Vogliono distruggere la nostra storia e tutti si devono mobilitare per combatterli».

E Cleopatra? Resta un mistero, forse il più grande, infatti, la tomba della più celebre regina d’Egitto: «Stiamo facendo ricerche da sei anni, assieme a una studiosa sudamericana e, ad Alessandria, abbiamo rinvenuto oggetti che le sono appartenuti. Credo proprio che troveremo lei sepolta insieme a Marco Antonio. Ed allora sarà la più grande scoperta del secolo, forse più clamorosa del rinvenimento della tomba di Tutankhamon»

Giovedì 2 luglio 2015