Viterbo | il padre dei concerti rock
È solo uno dei tanti episodi vissuti dallo storico impresario musicale, ospite ieri a Palazzo dei Priori. Zard, 71 anni, nato a Tripoli da famiglia ebraica, ha ricordato con Filippo Rossi i vizi e le virtù delle star che ha conosciuto da vicino
di Sabrina Mechella
«Lucio Dalla mi ha salvato la vita. Nel senso vero del termine». È solo uno dei tanti episodi vissuti da David Zard, storico impresario musicale, ospite ieri a Palazzo dei Priori invitato da Caffeina Festival Viterbo. Zard, 71 anni, nato a Tripoli da famiglia ebraica, maglia celeste e pantaloni chiari, risponde alle domande di Filippo Rossi con franchezza.
La sua è una vita avventurosa, solo lui conosce vizi e virtù di celebrità come Madonna, Michael Jackson, Bob Dylan, Elton John, Rolling Stones, Genesis. Ma anche dei nostrani Baglioni, Cocciante, Dalla. È grazie a lui che in Italia abbiamo potuto assistere ai concerti di queste star, è lui che ha sdoganato il rock mettendolo a disposizione del grande pubblico, di aneddoti da raccontare ne ha tanti. «Ricordo la conferenza stampa di Madonna a Portofino nel 1988. Durante questi eventi si ha sempre paura di quello che la star potrebbe dire. Invece lei si comporta bene, io glielo dico e il suo manager, preoccupato che mi stia rivelando qualcosa, le chiede cosa ci stiamo dicendo. Lei gli risponde “niente, mi si vuole arruffianare” e io le dico: “Zoccola eri e zoccola sei rimasta”. Tempo dopo l’ho rivista a Londra e lei mi ha salutato con calore, dicendo che ero stato l’unico a trattarla male e che quella cosa le aveva fatto molto bene».
E poi l’episodio che gli cambia la vita. «Nel 2006 stavo male, dovevo sottopormi al trapianto di fegato ma avevo paura e rimandavo sempre. Un giorno con Lucio (Dalla) a Bologna incontro una persona e Dalla gli dice di raccontarmi della sua operazione. Questo signore mi dice che si era trapiantato il fegato poche settimane prima e che stava benissimo. Così mi convinco e mi faccio operare anche io. Dopo diverso tempo incontro di nuovo quella persona e gli chiedo come sta. Lui mi dice: “bene, perché?”. “Per via del trapianto, anche io l’ho fatto alla fine”. E così lui mi confessa che era stato Lucio Dalla a dirgli di fingere di essere un trapiantato, affinché mi convincessi a operarmi. Oggi, se sono vivo, lo devo a lui».
Zard ha avuto il merito di portare in Italia Notre Dame de Paris, uno dei musical di maggior successo musicati da Riccardo Cocciante, in scena prima a Parigi e poi a Roma: «In Italia non si costruiscono teatri da 70 anni. Non esisteva un teatro abbastanza grande a Roma per poter far debuttare uno spettacolo delle proporzioni di Notre-Dame de Paris e per questo motivo è stato costruito il GranTeatro. Una cosa mai vista ma il primo giorno di prevendita abbiamo venduto 65 mila biglietti!». In Italia lo spettacolo ha avuto circa due milioni di spettatori, nel mondo 15 milioni.
Di cose da raccontare Zard ne avrebbe un’infinità, tante quante sono state le avventure di un uomo che ha determinato il successo del rock, ma il tempo è scaduto e lui saluta il pubblico, che lo ricambia con un caloroso applauso. Arrivederci al prossimo concerto, David.
Martedì 30 giugno 2015