Viterbo | è tornato appositamente da formentera
Il campione viterbese della Juventus e i ragazzi dell’associazione Agop (Associazione genitori oncologia pediatrica) in una giornata intensa, terminata sul palco con l'intervista dell'ex sindaco Giulio Marini
Le emozioni, queste le vere protagoniste della giornata di apertura di Senza Caffeina. Al centro il campione viterbese della Juventus Leonardo Bonucci e i ragazzi dell’associazione Agop (Associazione genitori oncologia pediatrica). Un rapporto speciale il loro, nato la vigilia di Natale del 2012 quando il calciatore si è recato in ospedale per passare qualche ora con chi è stato costretto a trascorrere le feste in reparto. Da lì è iniziato un percorso, che Bonucci sta condividendo, che ha come obiettivo la realizzazione di quella che è stata chiamata “La casa a colori”. Ma il campione juventino gioca anche un’altra partita molto importante, quella di dare forza e speranza ai ragazzi. Con alcuni di loro si sente anche al telefono, per spingerli a lottare per vincere il male.
Lottare come ha fatto lui, giovanissimo a Milano, per costruirsi un futuro da grande nel gioco più bello del mondo. Anni che lo hanno segnato quelli degli inizi e che ha voluto portare sempre con sé in un tatuaggio: “per aspera ad astra”. Traduzione dal latino: “attraverso le difficoltà le stelle”. Bonucci a Viterbo per rivedere i suoi amici di Agop e per regalare una serata indimenticabile alle centinaia di persone accorse prima al campo del Pilastro e poi al cortile dell’Abate. È tornato appositamente da Formentera, dove sta passando le vacanze. Una scelta non scontata e per questo forte, d’esempio. E il campione si è emozionato. Diversi i momenti della giornata in cui gli si è spezzata la parola e gli sono diventati lucidi gli occhi. Prima l’ingresso in campo, il suo primo stadio, poi il calcio d’inizio con tutti i ragazzi intorno a lui in cerchio.
“È sempre un’emozione tornare in questo luogo – ha raccontato -. Ricordo ancora quando uscivo da qui sporco e sudato, a volte anche con qualche ginocchio ferito o un dito rotto. Vedere i bambini attaccati alla rete urlare il mio nome è qualcosa di grande”. Poi un momento di intimità: la cena a porte chiuse nel cortile dell’Abate con i giovani e le famiglie di Agop. Cena offerta interamente all’enopizzeria Max di Valleranno. Poi la serata con la consegna di una targa, l’abbraccio con la presidente Agop e amica Benilde Mauri e l’intervista sorprendente con Giulio Marini. Bonucci si è raccontato, con semplicità. Con stile. Lo stile di un campione dentro e fuori dal campo di gioco, capace di regalare speranza e ottimismo. Testimonial dei risultati che si ottengono con il sacrificio, l’impegno, la lotta. Perché attraverso le difficoltà si arriva alle stelle. La partita più importante ieri? “Regalare un sorriso a questi ragazzi”, ha dichiarato il campione.
Sabato 27 giugno 2015