Viterbo | sotto sequestro casale Bussi
"Vento di Maestrale", operazione di carabinieri, Polizia stradale e Noe contro la cattiva gestione della raccolta e smaltimento di rifiuti tra Viterbo, Roma, Latina e Terni. Ai domiciliari, tra gli altri, il dirigente comunale Ernesto Dello Vicario
di Francesco Ratano
Raccolta rifiuti sulle strade di Viterbo eseguita male, smaltimento non secondo le norme e tuttavia un lavoro pagato molto caro da parte del Comune di Viterbo alle società di smaltimento rifiuti pagate di conseguenza anche dai cittadini. Sono questi gli elementi che emergono dall’operazione “Vento di Maestrale” che ha portato all’arresto in mattinata di nove persone in tutto, cinque appartenenti a Viterbo Ambiente (società che si occupa della raccolta dei rifiuti nel capoluogo della Tuscia) e quattro della Tmb (società con l’appalto per la gestione dell’impianto di smaltimento) ritenuti responsabili, a vario titolo e in concorso tra loro di truffa, frode in pubblica fornitura, falso materiale, falso ideologico, abuso d'ufficio. Eseguite anche nove perquisizioni negli uffici amministrativi di enti pubblici a carico di funzionari addetti al settore rifiuti e anche nelle sedi legali e operative delle società oggetto di indagine e il sequestro condizionato impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti a Viterbo di Casale Bussi.
L’inchiesta è frutto di due filoni di indagini che hanno coinvolto le città di Viterbo, Roma, Latina e Terni e sono poi confluite in una sola. A Viterbo è stata condotta dal pm del tribunale di Viterbo Massimiliano Siddi, a Roma dagli uomini del Noe diretti dal colonnello Sergio De Caprio (noto come “Ultimo”) e dal maggiore Pietro Rajoloa Pescarini. L’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è stata firmata dal gip Franca Marinelli e ha portato quindi al fermo di Ernesto Dello Vicario (dirigente comunale lavori pubblici e manutenzioni), Francesco Bonfiglio (responsabile di Viterbo Ambiente), Rosario Carlo Noto la Diega, Maurizio Tonetti, Fulvio Santini per Viterbo Ambiente. Per Tmb Francesco Zanotti (presidente della Ternana), Massimiliano Sacchetti, Emanuele Narcisi e Daniele Rizzo (responsabile della pesa della Tmb).
Il blitz è frutto di indagini durate mesi e ha visto impegnati oltre 50 carabinieri del comando provinciale di Viterbo, insieme ai militari di altri comandi provinciali competenti, 25 militari del Noe di Roma e 38 agenti della polizia stradale di Viterbo. Una particolare soddisfazione è stata espressa in conferenza stampa dal colonnello dei carabinieri, Mauro Conte, per la collaborazione nelle indagini tra polizia stradale e carabinieri. L’operazione è infatti il frutto di due filoni di indagini partiti singolarmente e poi confluiti fino ad arrivare al blitz. Le ipotesi di reato cui sono accusati i dirigenti della Tmb sono: associazione a delinquere finalizzata alla fronde, frode in pubbliche forniture, ed una serie di reati satellite per il danno ambientale, ipotesi di reato in cui è implicata anche Viterbo Ambiente per la quale il gip ha tuttavia escluso l’associazione a delinquere.
Come ha avuto modo di dichiarare il Conte: “Per il momento l’impianto di smaltimento di Casale Bussi è sotto sequestro ma il servizio di raccolta e smaltimento continuerà come di consueto per non creare disagi ai cittadini. Il danno alle casse comunali (e quindi ai contribuenti) per i costi troppo alti di un servizio eseguito male e non a norma, ammonta al momento ad un milione e duecentomila euro”.
Secondo il magistrato inquirente tuttavia l’inchiesta non è ancora terminata e potrebbe portare ad ulteriori sviluppi. Ci vorrà del tempo prima che questo “vento di maestrale” passi.
Mercoledì 3 giugno 2015