Viterbo | vademecum
Cose importanti da sapere perchè si va sempre più intensificando il macabro problema dei bocconi avvelenati somministrati senza alcuna apparente motivazione ai cani. I suggerimenti di Leonardo De Angeli, associazione Mifido Difido
di Leonardo De Angeli
Si va sempre più intensificando il macabro problema dei bocconi avvelenati somministrati senza alcuna apparente motivazione ai cani. Un rituale ormai standardizzato che tocca, sebbene in valori difformi, tutte le città d'Italia. Ultima, ma purtroppo non di certo ultima, Roma; protagonisti del devastante scenario i parchi di Villa Sciarra e Villa Pamphili dove, ai malcapitati animali, sarebbero state offerte senza apparente spiegazione, polpette alla costosissima ed introvabile stricnina, un veleno alcaloide molto tossico a complessa struttura chimica. Nelle settimane precedenti altri psicopatici avevano infestato i parchi in zona Re di Roma e Appio Latino di bocconi ben più complessi e fantasiosi, composti di carne ed un mix di puntine da disegno e chiodi assortiti. Dato quindi il fenomeno dilagante, diventa quasi d'obbligo mettere in pratica un minimo di nozioni di comportamento da impartire ai nostri cani, per evitare che essi raccolgano il cibo trovato occasionalmente in terra.
Poche semplici regole che vedono protagonista l'assoluta rigidità e l'impossibilità alla deroga:
ABITUDINE AL SUO CIBO
Non dare mai cibo al cane al di fuori dei pasti. Se lo si addestra con i premi, ricordarsi di darglieli sempre da uno stesso posto (es. ciotola) ma mai dalle mani.
INIBIZIONE ALLA RACCOLTA DEI BOCCONI IN TERRA
Se insegnare al cane a non ricevere cibo dagli sconosciuti risulta relativamente facile, inibire la raccolta da terra del cibo è nettamente più complicato.
Si dovrà obbligatoriamente richiedere l’aiuto di una persona, possibilmente non conosciuta dal cane, che lancerà dei bocconi che dovranno sorprendere sgradevolmente l'animale (es. esche al pepe, alla senape, al pimento, che non danneggino la salute del cane, ma semplicemente gli provochino repellenza costringendolo a sputare e a non tornare su i suoi passi. L'azione va ripetuta per più volte ed in più giorni, cercando magari di sostituire il complice rendendolo nuovo ad ogni volta, finché il cane, stanco dei continui insuccessi, non associ il fatto che prendere esche o mangiarle da terra è qualcosa si altamente sgradevole.
Un altro metodo, molto empirico usato molto nei paesi nordici, è quello di legare ad una esca rigida (esempio osso di bufalo o pezzi di ossa freschi di macelleria) un filo con dei barattoli di conserva vuoti, in modo che quando il cane prende l’esca e cerca di allontanarsi i barattoli, facendo un rumore a lui particolarmente molto sgradito, lo spaventino sino al punto di fargli ignorare il boccone a terra. Dopo giorni e giorni di questi "scherzi" noterete voi stessi come il cane sarà diffidente a prendere cibo da terra o da sconosciuti e a questo punto potrà entrare in gioco anche il padrone a rafforzare il concetto.
Nel ripetere gli esercizi, fermate il cane (con un comando vocale) quando vedrete che si avvicina all’esca, prima ancora che realizzi la sua proprietà disgustosa, usare un comando secco e deciso per evitare che il cane si avvicini ulteriormente.
Partendo dal principio che nessun cane è un robot, e che, anche per gli uomini i cibi deleteri sono oggetto di stravizio, il nostro cane, anche se addestrato, potrà facilmente cedere alla tentazione di un assaggino repentino all'esca avvelenata, e a quel punto solo la presenza di spirito e il sangue freddo del proprietario, uniti ad un minimo di "savoir faire", potranno scongiurare un dramma.
Non mi sento in grado di consigliare farmaci o terapie, ma mi limiterò esclusivamente a descrivere le sintomatologie degli avvelenamenti più comuni e i chiari segnali per riconoscerle, perché risulta di vitale importanza appuntarli e descriverli al veterinario una volta arrivati presso il suo studio, chiaramente più velocemente possibile.
CONOSCERE E RICONOSCERE I SINTOMI DI DIVERSI TIPI DI AVVELENAMENTO
AVVELENAMENTO DA LUMACHICIDA (METALDEIDE)
È una grave intossicazione che si realizza in seguito all’assunzione accidentale di metaldeide (comune veleno per lumache/lucertole). L’ingestione di poche gocce per via orale oppure di acqua di scolo contaminata possono essere letali. Anche l’assunzione di lumache o lucertole avvelenate può essere gravemente dannoso sia per il cane che per il gatto.
I primi sintomi sono il vomito (in genere di schiuma bluastra/azzurra/violacea) e le crisi convulsive che insorgono a distanza di minuti o ore dall’ingestione. Il cane viene in genere trovato dal proprietario con schiuma alla bocca, disteso su un fianco; possono essere presenti forti tremori muscolari, bocca serrata e movimenti involontari di "pedalamento". Talvolta si ha perdita di coscienza. PORTARE L’ANIMALE AL PRONTO SOCCORSO VETERINARIO PRIMA POSSIBILE.
AVVELENAMENTO DA TOPICIDA (RODENTICIDI ANTICOAGULANTI)
Si tratta di un grave avvelenamento che si manifesta a distanza di 1-7 giorni dall’ingestione del veleno o del roditore che ha assunto tali sostanze. Tale veleno svolge la sua azione di anticoagulante causando una mancata produzione di alcuni fattori della coagulazione. La mancanza di tali fattori può causare emorragie gravissime. L’animale manifesta depressione, letargia, inappetenza, sanguinamento gengivale, sanguinamento dal naso, vomito con sangue, feci con sangue (feci possono apparire anche marcatamente nere), urine con sangue. PORTARE L’ANIMALE AL PRONTO SOCCORSO VETERINARIO PRIMA POSSIBILE.
INTOSSICAZIONE DA ANTIPULCI
Si tratta di un’intossicazione legata al contatto/assunzione con alcuni farmaci antipulci che si trovano in commercio. L’intossicazione può essere fatale se non trattata immediatamente a causa delle lesioni prodotte a carico del sistema nervoso centrale. PORTARE L’ANIMALE AL PRONTO SOCCORSO VETERINARIO PRIMA POSSIBILE.
INTOSSICAZIONE DA CIOCCOLATO
Si tratta di un avvelenamento domestico causato da sostanze contenute nel cioccolato (di qualsiasi qualità) denominate metilxantine.
L’intossicazione può avvenire per ingestione di grosse dosi di cioccolato (uovo di Pasqua, barretta di cioccolato), ma anche a seguito di piccole ingestioni ripetute nel tempo (un cioccolatino al giorno). La cioccolata più pericolosa è quella fondente. La sintomatologia compare circa dopo 2-4 ore l’ingestione del cioccolato e include: vomito, diarrea, perdite di urina, febbre, difficoltà nella deambulazione fino alla comparsa di convulsioni (crisi simil epilettiche). PORTARE L’ANIMALE AL PRONTO SOCCORSO VETERINARIO PRIMA POSSIBILE
Questi in linea di massima i sintomi specifici per ogni singolo agente, ma, mi rendo conto che potrebbe risultare molto difficoltoso riconoscerli singolarmente o distinguerli tra loro, di seguito vorrei quindi riportare le regole spartane per determinare che il vostro cane sta subendo un processo chimico dovuto ad un veleno generico qualunque esso sia:
Verificare il colore delle gengive del cane. Dovrebbe essere simile a quello della pelle: rosa, nero o a chiazze. Lo scolorimento gengivale può indicare un serio malessere.
Verificare sollevando il labbro superiore del cane e premendo sul canino con il pollice. Rilasciare il dito e guardare se il colore della gengiva varia dove si è premuto. Il colore dovrebbe andare da bianco a rosa in due secondi;
Esaminare l'equilibrio del cane. Se barcolla, è disorientato o trema, potrebbe manifestare segni di avvelenamento;
Esaminare le funzioni corporali e cercare irregolarità. Indizi che il cane ha ingerito qualcosa di velenoso includono vomito persistente o acquoso, feci liquide gialle, verdi o nere. Le feci dovrebbero essere solide e marroni, mentre l'urina dovrebbe essere gialla o chiara;
Auscultare i polmoni al cane e cercare i sintomi di di stress respiratorio. Fiato corto, respiro affannoso o una tosse leggera e persistente che si manifesta all'improvviso possono indicare dolore;
Misurare la temperatura con un termometro per animali. Quella ideale è fra i 38,3 e i 39,2° C. Meglio in questo caso, chiedere a qualcuno di aiutarci. Una persona terrà la testa del cane mentre l'altra userà il termometro;
Prendere nota di un'eventuale perdita dell'appetito. Se il cane smette di mangiare di punto in bianco, potrebbe voler dire che ha ingerito qualcosa di tossico. Chiamare il veterinario se rimane inappetente per più di 24 ore;
Fare un giro attorno a casa o nel giardino e controllare la presenza di eventuali veleni come esche per topi, antigelo, animali morti, funghi o prodotti chimici. Dare un'occhiata a scatole rovesciate, bottiglie di medicinali rotte, liquidi versati o prodotti per la pulizia della casa che presentano un aspetto strano. Se si sospetta che il cane abbia ingerito un prodotto velenoso, controllare l'etichetta. La maggior parte dei prodotti con ingredienti tossici avrà un numero di telefono per i clienti, da chiamare per farsi aiutare a scoprire eventuali segni di avvelenamento nel cane.
*(Leonardo De Angeli - associazione animalista Mifido Difido, Viterbo)
Giovedì 21 maggio 2015