Bagnoregio | salvare "la città che muore"
Il governatore del Lazio oggi a Roma nella sede dell'Associazione Civita, ha promosso l'iniziativa per sottrarre la cittadina dall'assalto delle calamità e degli agenti atmosferici che ne stanno minando la sopravvivenza
Salvare Civita di Bagnoregio e farla diventare sito Unesco. Da Giorgio Napolitano a Ennio Morricone, da Paolo Crepet a don Ciotti, da Fiorella Mannoia a Jannis Kounellis, sono già trentasei le personalità che hanno sottoscritto l’appello lanciato oggi dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a favore della cittadina viterbese conosciuta da tutti come "la città che muore" proprio per lo spopolamento e il precario equilibrio della rupe su cui poggia. Ma adesso "il tempo stringe e si rende sempre più urgente agire", poiché in tre mesi, da dicembre a marzo, si sono susseguite tre frane, tre smottamenti "consistenti" della roccia che sorregge l’antico borgo d’origine etrusca. “Agire subito - si legge nell’appello pubblicato anche sul sito della Regione Lazio e promosso nell’ambito del progetto Abc-Arte bellezza cultura - per fare entrare Civita in una dimensione eterna e operare per la sua tutela e recupero" anche con "rinnovate prospettive culturali, paesaggistiche, sociali, economiche. Tanto più nell’anno dell’Expo, dedicata ai valori della terra".
Il governatore del Lazio oggi a Roma nella sede dell'Associazione Civita, insieme ad ABC Arte Bellezza Cultura, ha promosso l'iniziativa per sottrarre la cittadina dall'assalto delle calamità, degli agenti atmosferici e dall'incuria che mettono a rischio la storia millenaria di questi luoghi. Con lui anche il sindaco di Bagnoregio, Francesco Bigiotti, l’amministratore unico dell’Arsial, Antonio Rosati, il coordinatore del gruppo di lavoro Expo 2015 per la Regione Lazio, Albino Ruberti, il direttore dell’Agenzia regionale del turismo del Lazio, Gianni Bastianelli, il direttore generale dell’Azienda romana mercati, Carlo Haussmann, e anche alcuni tra i firmatari dell’appello, tra i quali Ennio Morricone e Paolo Crepet. L’appello ha ricevuto anche il sostegno del ministro dei Beni e delle Attività culturali, Dario Franceschini, che ha inviato una lettera di condivisione dell’iniziativa.
"Oggi - ha detto Zingaretti - abbiamo lanciato una grande sfida: rimettere al centro dell’attenzione la difesa di Civita di Bagnoregio e lavorare per chiedere il riconoscimento come sito Unesco per Civita e la Valle dei Calanchi. Dobbiamo fare di tutto per salvarla e valorizzarla”. Tra le prossime iniziative, Zingaretti ha annunciato che il prossimo 19 giugno, alle 18.30, celebreremo la bellezza di Civita di Bagnoregio organizzando una giornata particolare proprio lì e poi torneremo, il 10, 11 e 12 luglio, per un evento unico che io mi permetto di definire mondiale, promuovendo lì il meeting internazionale sul cinema d’animazione".
Nonostante la fragilità, Civita è meta di presenze turistiche sempre più rilevanti, attirate dalla sua unicità e anche dai prodotti tipici della zona. "Ma l’ultimo crollo - ha detto il sindaco - ha riguardato l’unica strada di accesso al borgo. Chiudere quella strada significherebbe chiudere Civita al turismo, con danni gravissimi per l’indotto. L’appello lanciato oggi dal presidente Zingaretti credo potrà sensibilizzare il mondo che conta, chi fa le leggi e chi amministra il nostro territorio. Per Civita è già stata stanziata una cifra importante. La Regione Lazio ha preso a cuore i problemi del nostro territorio e siamo grati al presidente e a tutti i suoi collaboratori".
Civita è un "luogo bellissimo che non si può perdere - ha tenuto a dire Morricone, mi auguro che succeda qualcosa di importante". Un "posto magico", ha aggiunto Crepet, "non possiamo permetterci di non salvarla. Civita non è del Lazio o dell’Italia, ma dell’umanità". Ecco perché è necessario anche che "il governo nazionale dia un segnale, perché i progetti ci sono - ha detto Rosati- Ora c'è bisogno dei lavori. Certamente, le risorse necessarie sono importanti, sarà un intervento molto costoso, però non salviamo solo il luogo, ma una memoria, un’identità. Ecco, noi con Civita di Bagnoregio salviamo noi stessi, le nostre vite, i nostri ragazzi e il nostro futuro. È in ballo qualcosa di molto più grande, non solo un luogo fisico, ma una dimensione e un luogo dell’anima".
Concretamente, ha detto ancora Rosati, “significa mettere tecnici, operai, maestranze, che non mancano, al lavoro intorno a Civita di Bagnoregio. Certamente le risorse necessarie sono importanti, sarà un intervento molto costoso, però non salviamo solo il luogo, ma una memoria, un’identità. E un Paese, se non ricorda questo, è un Paese che non ha futuro. Ecco, noi con Civita di Bagnoregio salviamo noi stessi, le nostre vite, i nostri ragazzi e il nostro futuro. È in ballo qualcosa di molto più grande, non solo un luogo fisico, ma una dimensione e un luogo dell’anima. In questo senso - ha concluso Rosati - dobbiamo vederci tutti impegnati. Il presidente Zingaretti ha dato un’idea plastica di una buona politica e una buona amministrazione, mostrando che le sensibilità non sono tutte uguali”.
(Agenzia Dire – www.dire.it)
Martedì 19 maggio 2015