Viterbo | dal 9 al 12 aprile
Presentato stamani in Comune il programma della manifestazione. Moltissimi eventi a partire da domani con importanti ospiti dal mondo della comunicazione e della politica. Argomento del festival lo Storytelling, ovvero il raccontare storie
di Francesco Ratano
Comincerà domani, 9 aprile la sesta edizione di Medioera, l’importante festival della cultura digitale che da anni è parte del calendario culturale viterbese, in programma fino a domenica 12. Sono stati presentati oggi a Palazzo dei Priori gli eventi dell’iniziativa, con l’introduzione del vicesindaco Luisa Ciambella, che ha sottolineato come il Comune si sia impegnato perché la manifestazione avesse luogo nonostante il bilancio per l’attività estiva non sia ancora stato approvato e le difficoltà nel reperire risorse economiche negli ultimi tempi. Stesso discorso ripreso anche dall’assessore provinciale Luigi Peruzzi, che ha evidenziato come sia cambiato rispetto al passato il modo di organizzare eventi, per i quali non sono più disponibili fondi statali.
«Viviamo in un’epoca 2.0 - ha affermato - in cui c’è la necessità di cambiare modo di fare cultura ed attrarre persone». Proprio la cultura e la comunicazione con le persone costituiscono l’argomento principale del festival: lo Storytelling, la capacità cioè di raccontare la propria storia agli altri per condividere esperienze. Come spiega Massimiliano Capo, direttore di Medioera, “si è pensato di strutturare il programma come un Ted show, cioè una persona sola sul palco che parla all’audience del suo progetto o della sua storia per cinque minuti, riuscendo talvolta a essere più incisivo rispetto un dibattito aperto”. Questa quindi la linea guida degli incontri che cominceranno giovedì pomeriggio all’Icult, a Valle Faul, sede dell’edizione del festival.
Ospiti d’eccezione per l’apertura dell’evento Giorgia Meloni e Pippo Civati, invitati a parlare del modo in cui è cambiata la politica con l’avvento delle nuove tecnologie. Presenti anche i giornalisti Marco Damilano, moderatrice Chiara Moroni. La serata della prima giornata sarà dedicata alle imprese start-up con ospite Guy Gaash ideatore di Openfly. Saranno presentate nuove imprese di questo tipo sorte in tutto il paese e anche nel territorio viterbese, verrà quindi assegnato il premio Fantappié alla start up che più di tutte avrà dimostrato di puntare sulla ricerca e sulla cultura. Venerdì sera sarà la volta di Carole Zibi, responsabile cooperate Marketing di Linkedin Europa, per parlare della piattaforma ove molti si iscrivono per offrire la propria competenza lavorativa, raccontando di come lo storytelling può divenire utile a promuovere se stessi. Nella serata di sabato sarà invece Yadin Katz, direttore comunicazioni digitali di Tel Aviv, che illustrerà come promuovere un brand se quest’ultimo è proprio il territorio.
Numerosi eventi anche sabato dove, fin alla mattina (10.30 circa), avrà luogo a piazza della Morte il raduno dei droni. Una nuova Iniziativa si svolgerà invece a Caprarola: l’Instameet, il raduno cioè degli appassionati di Istagram, invitati a raccontare la loro visita al Palazzo Farnese attraverso i propri scatti caricati poi sul canale all’hastag #Medioera15. L’importanza dell’evento e delle nuove tecnologie è percepita e favoreggiata a tutti i numerosi sponsor dell’evento, da Carivit a Confartigianato i cui presidenti, rispettivamente Mario Bruti e Andrea de Simone, hanno evidenziato l’importanza delle nuove tecnologie in ambito lavorativo e del progetto di creare a Viterbo un “laboratorio di Fabulato” ovvero un centro in cui moderni apparecchi digitali possono essere a disposizione di tutti gli utenti, un luogo per favorire l’incontro tra i cittadini volenterosi di mettersi in gioco e gli imprenditori.
«Una città che - come sottolineato anche dall’ex assessore comunale e coautore dell’evento, Mauro Rotelli - alla fine dell’incontro non deve avere paura, perché quando poi ha voluto, ha dimostrato che le cose si possono fare». Un programma molto ricco e pieno i spunti interessanti che da domani coinvolgerà la città intera e da cui si spera possa uscire migliore, più moderna e aperta alle nuove forme di fruizione dei beni e, riprendendo le parole di Rotelli, “non una smart city, ma una Sharing city, in cui cioè vengano condivisi i servizi, i prodotti e l’accesso alle nuove tecnologie e in cui le infrastrutture possano facilitare questo tipo di dialogo, di parole e mezzi”. Non rimane quindi che aspettare il termine del Festival per raccontare il risultato di questa immersione nell’epoca digitale che Viterbo si appresta a vivere.
Mercoledì 8 aprile 2015