Tuscania | i dubbi della politica
Il primo cittadino di Tuscania, a settembre 2014, aveva dato le dimissioni da consigliere provinciale per dedicarsi pienamente al suo ruolo amministrativo. E se dovesse essere eletto alla guida della Provincia di Viterbo?
Fabio Bartolacci non vuole più fare il sindaco. O invece sì. Il dubbio è lecito all’indomani dell’annuncio ufficiale del primo cittadino di Tuscania in merito alla sua candidatura per il centrodestra quale nuovo presidente della Provincia di Viterbo alle elezioni che si terranno il prossimo 3 maggio. Non il classico rinnovo di cariche in cui è previsto il voto popolare; a eleggere nuovo presidente e consiglio saranno sindaci e consiglieri dei 60 comuni del Viterbese.
Il dubbio è lecito, dicevamo, perché solo a settembre 2014 lo stesso dava le dimissioni da consigliere provinciale, poiché convinto che “la carica di sindaco richiede tempo e impegno: non ho smesso di lavorare e devo essere presente ogni mattina in ufficio. Non ci sono ragioni nascoste, del resto ancora pochi mesi e le Province saranno sciolte”. Chi ha dubitato allora, pensando che Bartolacci avesse altri progetti futuri, magari più ambiziosi, forse non aveva visto male: del resto la sua candidatura a titolare della Provincia è un fatto. Il dubbio è lecito, inoltre, pensando alle ore che il primo cittadino di Tuscania dovrà dedicare al suo nuovo ruolo in caso di elezione. Se prima, infatti, nei panni di consigliere aveva dichiarato l’inconciliabilità tra le due cariche, come farà a essere sindaco e presidente della Provincia in una botta sola?
Quello che si domandano i tuscanesi lecitamente è: come farà se ciò dovesse avvenire? La nostra amministrazione ne risentirà? Si dimetterà anzitempo dalla sua carica, dal momento che è stato eletto sindaco a maggio 2014? Dobbiamo già prepararci a nuove elezioni? Il dubbio è lecito.
Venerdì 27 marzo 2015