Viterbo | Sabato 28 marzo, alle 11

"Salviamo il Parco delle Querce" torna l'evento

promosso da Gruppo Quartiere S. Barbara

«A un anno di distanza dalla prima manifestazione torniamo a chiedere una presa di posizione di tutti i cittadini per la non eliminazione del Parco delle Querce, inaugurato nel 2010, con luci e stradina di passaggio e con la promessa di ampliarlo»

La locandina dell'evento
La locandina dell'evento

Secondo appuntamento con "Salviamo il Parco delle Querce", previsto per sabato 28 marzo ale 11, a Viterbo. Di seguito la nota dei promotori dell'iniziativa Gruppo Quartiere Santa Barbara Viterbo.

A un anno di distanza dalla prima manifestazione (e dalla petizione cittadina non ancora discussa in Consiglio Comunale) torniamo a chiedere, ancora una volta, una presa di posizione di tutti i cittadini per la non eliminazione del Parco delle Querce, inaugurato nel 2010, con luci e stradina di passaggio e con la promessa di ampliarlo.

Da un progetto della passata amministrazione (2012), ripreso ora dalla nuova, si vuole togliere l'ultima area verde pubblica rimasta a S. Barbara. Erroneamente, chi deve fare gli interessi dei residenti, si lancia in nuove lottizzazioni (quasi certamente a gestione privata), senza tener conto minimamente delle reali esigenze di noi cittadini e, soprattutto, con una miope e sconsiderata valutazione delle conseguenze che saranno a discapito delle salvaguardia e della vivibilità del quartiere.
Dare incarico a dei tecnici che, molto superficialmente, sono andati a pensare a un Parco, perché pubblico e quindi, secondo loro, a “costo zero”; approvare il progetto palestra 2012, e quindi la soppressione del Parco stesso, per non perdere i soldi di un finanziamento del 2005 ( che, ricordiamo ancora una volta, “finalizzato” ad altro scopo, ossia per la realizzazione di un campo da calcio e, per giunta, previsto in altro luogo). Troviamo tutto ciò alquanto sbrigativo, approssimativo, ingiusto. Donare un parco alla cittadinanza e poi eliminarlo lo troviamo irrispettoso, insensato.

Il progetto in questione riguarda, la realizzazione di un centro civico (Palestra) fornito di biglietteria (perché una biglietteria?) e parcheggio interno, nel parco già esistente, nel Parco già donato alla cittadinanza. Come si può evincere dalla piantina (foto) dell'area attuale, ora adibita a verde pubblico e contrassegnata con le lettere A+B+C, non rimarrà quasi nulla (soltanto quella parte in verde scuro, dove passa le stradina in blu, lettera A). Nella parte superiore B, sorgerà la nuova, enorme, costruzione di mille metri quadrati, più area esterna, con un impatto, una ricaduta, non indifferente (è di questi giorni la scelta dolorosa di abbattere tanti alberi cittadini perché resi malati e pericolanti, dal fatto che non se ne è rispettato, a suo tempo, lo spazio vitale). Anche la parte sottostante, lettera C, sarà adibita a futura nuova costruzione e comunque non più destinata a verde pubblico.

Per quanto riguarda la zona contrassegnata con la lettera D, attualmente recintata, lì, invece, sorgeranno nuove costruzioni (edilizia privata); come succederà per la zona contrassegnata con la lettera E, e nei terreni privati a destra, fino alla ferrovia che passa su Strada Capretta. Come da progetto 2012, l’unico ufficiale depositato in Comune, con il via ai lavori sono previste la rimozione di piante di ulivo, l'eliminazione di alberi ad alto fusto (querce secolari) in base alle quote di progetto. Del parco attuale rimarrà ben poco, se non la stradina rossa di passaggio.

Non c'è nessuna ragione di buon senso, per toglierci anche questa ulteriore di area verde pubblico. Noi cittadini diciamo no al taglio e allo spostamento degli alberi, no allo smantellamento di un Parco che, ribadiamo, era stato donato alla cittadinanza nel 2010. Chiediamo a questa amministrazione un atto civile di responsabilità che vada realmente a favore del quartiere, per impedire, in questo caso, un ulteriore scempio con spreco di fondi pubblici di beni pubblici. La valorizzazione di un territorio avviene mantenendo i parchi pubblici non certamente promuovendone l’eliminazione. Se una questione è stata affrontata superficialmente, se si sono fatti errori di valutazione, perché, ancora una volta, non si è tenuto conto delle vere esigenze di noi cittadini, ciò non vuol dire che non si possa porvi rimedio. Chiediamo una presa di posizione di tutti gli abitanti del quartiere e di coloro che hanno a cuore le sorti del Parco e li invitiamo a ritrovarci, tutti insieme, per far sentire, con la nostra presenza, che ci siamo, che viviamo e teniamo al nostro quartiere e alla nostra città.

Mercoledì 18 marzo 2015