Viterbo | in tre diversi quartieri

A Viterbo tre aree di sgambamento

per la gioia degli amici a quattro zampe

Lo comunica la delegata comunale al benessere degli animali Maria Rita De Alexandris: «Sono veramente soddisfatta che si sia raggiunto questo primo step»

di Sabrina Mechella

Maria Rita De Alexandris
Maria Rita De Alexandris

È riuscita dove altri hanno fallito. O, più semplicemente, non hanno impegnato abbastanza energie su una questione in cui Viterbo era davvero indietro rispetto agli altri comuni: l’area sgambamento per i cani. Quei luoghi in cui, per capirsi, gli amici a quattro zampe possono correre liberamente, senza guinzaglio, giocando e soprattutto socializzando coi propri simili. La “tigna”, - un termine in gergo viterbese che definisce l’ostinazione - di Maria Rita De Alexandris, delegata comunale al benessere degli animali («Ho rotto le scatole a tutti per mesi, alla fine hanno ceduto per sfinimento!» scherza lei), ha prodotto il risultato.

E dunque finalmente anche a Viterbo i nostri amici a quattro zampe avranno le loro Aree di Sgambamento. «Sono veramente soddisfatta che si sia raggiunto questo primo step, insieme all'assessore Luisa Ciambella e al dottor Alfredo Fioramanti, per ciò che riguarda il benessere dei cani – ha affermato la De Alexandris».
Tre sono le aree che si andranno a realizzare a tale scopo 1) Via San Paolo (per zona Centro Storico-Carmine) 2) Via Silvio Pellico (per zona Barco-Cappuccini-La Pila) 3) Via Raffaello (per Santa Barbara)

«Saranno dotate di recinzione perimetrale – spiega la consigliera - fontanella, cestino, ostacoli ed altre attrezzature per lo svago del cane, alberi ed arbusti, illuminazione notturna. La fruzione di queste aree dovrà sottostare alle precise norme di comportamento che saranno affisse in appositi cartelli ma io confido, anzi ne sono certa, sul senso di responsabilità e civiltà dei proprietari. Tutto ciò andrà a favorire anche il sano e felice rapporto delle famiglie con i cani».
«Sappiamo tutti quanto sia importante il ruolo degli animali da affezione per la società – sottolinea ancora la De Alexandris - ritengo quindi che questo sia un modo per rispettarli e soprattutto cominciare a dar loro ciò che gli spetta di diritto. Con il tempo cercheremo di realizzare altri progetti, che andranno di pari passo con il loro benessere ed un risparmio per l'amministrazione.
Intanto un segnale di civiltà lo abbiamo dato».

Martedì 18 novembre 2014