Viterbo | sarà valutata una possibile riabilitazione

Il pastore tedesco Bobby che ha ucciso

una bimba a Fiano Romano non sarà soppresso

L'associazione viterbese "Mi fido di Fido" ha espresso disponibilità a prendere in affido e seguire il cane, avviandolo a un percorso di recupero con istruttori comportamentalisti

Il pastore tedesco Bobby
Il pastore tedesco Bobby

I fatti relativi al pastore tedesco Bobby che, recentemente, a Fiano Romano, all’interno dell’abitazione, ha morso la figlia di tre anni del proprietario con esito mortale, ha destato notevole preoccupazione, ancorché unita a considerazioni fuorvianti.

Prima di tutto è doveroso esprimere vicinanza alla famiglia, colpita da un evento tanto doloroso, mentre, relativamente alla dinamica dell’accaduto, che presenta molti interrogativi, la ricostruzione spetta agli inquirenti. Ciò detto, anche a seguito di erronee affermazioni degli organi d’informazione, va assolutamente precisato che ogni fenomeno aggressivo da parte di un animale domestico ha una sua genesi, la cui evoluzione spesso affonda le radici in scorrette gestioni, anche pregresse. Certamente la normativa vigente non consente l’automatismo secondo il quale un cane che ha morso va abbattuto.

Occorre infatti esaminare con ponderazione ogni singolo caso, valutando se, dal punto di vista di un corretto rapporto etologico uomo-cane, siano stati commessi errori anche di semplice sottovalutazione. In linea di massima un cane problematico va avviato ad un percorso di recupero ad opera di istruttori comportamentalisti.

In questa ottica, tenendo presente il noto caso del pastore tedesco Rocky, destinato ad una brutta fine ed ora prezioso cane poliziotto al servizio della comunità, nel rispetto della proficua collaborazione tra enti pubblici, a Viterbo si sono incontrate Alessia Liverini, responsabile del canile sanitario di Bracciano, presso il quale si trova attualmente Bobby, Antonella Bruni del servizio veterinario della Asl Viterbo 3, che ha gestito il caso di Rocky e altri analoghi e Alessia Buzzavo, dell’associazione “Mi fido di Fido”, che ha espresso disponibilità a prendere in affido e seguire Bobby. Dall’incontro sono emersi alcuni elementi di riflessione sia sul singolo caso, sia spunti atti a fornire concrete informazioni idonee a prevenire casi analoghi e a gestirli correttamente, nel rispetto della normativa vigente, del benessere animale e di un corretto rapporto tra il mondo a quattro zampe e quello degli umani.

Per ora dunque Bobby non sarà sottoposto a iniezione letale.

Mercoledì 8 ottobre 2014