Via ai lavori del centro sportivo a S. Barbara i cittadini: «Colata di cemento sul parco»

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Viterbo | sabato manifestazione nell'area verde

Via ai lavori del centro sportivo a S. Barbara
i cittadini: «Colata di cemento sul parco»

L'amministrazione Michelini assicura che le piante di ulivo e le querce non saranno toccate. Ma il comitato di quartiere ribatte: «Non esiste alcuna variante al piano originale che prevede la rimozione degli alberi. Sarà uno scempio coi nostri soldi»

di Sabrina Mechella

Il manifesto realizzato dai bambini per difendere il Parco delle Querce
Il manifesto realizzato dai bambini per difendere il Parco delle Querce

Centro civico sportivo nel quartiere Santa Barbara, il Comune di Viterbo, con una nota ufficiale, ha annunciato il via libera ai lavori. E gli abitanti del quartiere, che da tempo protestano contro quella che loro definiscono “un’inutile colata di cemento”, insorgono. Motivo del contendere il Parco delle Querce, un’area verde dove insistono diverse piante di ulivo e tre querce (di cui una secolare) dove dovrebbe sorgere l’impianto sportivo. Un appalto degno di nota, pari a 470.000 euro, che prevede una superficie di circa 730 mq per lo spazio di gioco, oltre agli spazi per le tribune e i servizi. La struttura è destinata a ospitare attività sportive indoor praticabili anche in inverno, quali basket, volley e altre attività ginniche. L’area verde del quartiere è molto frequentata de adulti e bambini ed è teatro di molti eventi a carattere socio-ambientale: corsi di fotografia, incontri per bambini con apicoltori ed etologi, ma anche semplici riunioni tra abitanti del quartiere.

Per esprimere apertamente il dissenso sulla distruzione di gran parte dell’area verde, i cittadini hanno creato una pagina Facebook “Addio al parco della Biga di Castro?”, dove si leggono i commenti a caldo dopo l’annuncio dato dall’amministrazione viterbese: «Se voi li sopra volete buttarci il cemento, io non rimarrò a guardare, non vi stenderò il tappeto rosso della mia indifferenza, non parteciperò con plauso all'ingresso delle ruspe. Quando arriverete al parco della Biga di Castro, mi troverete li, perché non ho intenzione di insegnare a mia figlia che vince chi ha il potere e chi il potere non lo ha rimane in silenzio e subisce» dice una mamma. L’assessore ai Lavori Pubblici, Alvaro Ricci, nel comunicato in cui annuncia l’avvio ai lavori, precisa che le piante non saranno toccate: «Nella realizzazione dell’opera sarà garantita la salvaguardia delle piante di quercia esistenti. Le piante di olivo, di cui si prevede l’espianto, saranno invece rimesse immediatamente a dimora nelle aree verdi adiacenti alla futura palestra».

Il manifesto dell'evento di sabato prossimo
Il manifesto dell'evento di sabato prossimo

«Il 3 aprile scorso il sindaco Leonardo Michelini ha detto che ci sarebbe stata la variazione al piano originale che prevedeva l’abbattimento delle piante – ribatte Mirco Catalani, portavoce del Gruppo Quartiere S. Barbara - ma al Comune non ne sanno nulla. Qualcuno di noi è andato in Comune una settimana fa per chiedere la variazione di progetto ma non c'era e le hanno dato il primo piano, cioè quello di ottobre 2012. Loro dicono che traslano l’impianto ma dal confine ora sta a 12 metri come previsto dalla piantina. Se la spostano di 15 metri come affermano vanno a finire sul terreno privato, senza considerare la distanza minima che ci deve essere».

Nella relazione tecnica del progetto, infatti, pubblicato nel sito del Comune di Viterbo, si legge che: «É prevista quindi la rimozione con conseguente ripiantumazione di alcune piante di ulivo e laddove fosse necessario anche l'eliminazione di uno o più alberi ad alto fusto. Si procederà quindi con la rimozione degli strati vegetativi superficiali (cappellaccio) e conseguente livellazione dell’area di cantiere in base alle quote di progetto. Sarà realizzata quindi la rampa di acceso carrabile la quale sarà utilizzata per le lavorazioni successive. La rampa sarà realizzata mediante esecuzione del rilevato, realizzazione di massicciata stradale, strato di base (tout venant), bynder e tappetino bituminoso. La rampa avrà una pendenza massima dell’8% consentendo sia il passaggio carrabile che quello pedonale».

«Insomma, una bella colata di cemento – commenta Catalani. I soldi stanziati dovevano essere impiegati per la costruzione di un campo da calcio e due da tennis, vicino alla parrocchia di Santa Barbara. Le suddette aree sono state poi vendute per costruirci dei palazzi. In seguito si è pensato bene di costruire con gli stessi soldi del finanziamento un centro civico (palestra) ma nel Parco delle Querce, in via della biga di Castro. Il bello è che nel corso della “Conferenza sul verde” svoltasi lo scorso 27 febbraio all’Università di Viterbo l'assessore al verde pubblico, ed ex responsabile lavori pubblici, Raffaela Saraconi, aveva pubblicamene dichiarato: “Dobbiamo investire nei parchi, c'è bisogno della tutela del paesaggio e la consapevolezza da parte dei cittadini”. Beh, noi cittadini chiediamo di lasciare intatta quest’area verde per noi e soprattutto per i nostri figli».

Intanto, sabato prossimo, 28 marzo alle 11, il Gruppo Quartiere Santa Barbara Viterbo organizza una manifestazione per protestare contro la costruzione dell’impianto, che sarà colorata da un evento di “Yarn Bombing”, durante la quale le donne del quartiere ricopriranno una quercia con alcune creazioni realizzate all’uncinetto: «A un anno di distanza dalla prima manifestazione (e dalla petizione cittadina non ancora discussa in Consiglio Comunale) - si legge nella nota - torniamo a chiedere, ancora una volta, una presa di posizione di tutti i cittadini per la non eliminazione del Parco delle Querce, inaugurato nel 2010, con luci e stradina di passaggio e con la promessa di ampliarlo.

Noi del comitato abbiamo invitato ufficialmente non solo tutta la cittadinanza, ma anche il sindaco Michelini, l’assessore Ricci assieme agli altri assessori e consiglieri. Lo aspettiamo perché in quella sede chiederemo loro un atto civile di responsabilità che vada realmente a favore del quartiere, per impedire, in questo caso, un ulteriore scempio con spreco di fondi pubblici di beni pubblici».

Mercoledì 25 marzo 2015

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