Stazioni ferroviarie concesse gratis quindici sono in provincia di Viterbo

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Viterbo | riutilizzo del patrimonio

Stazioni ferroviarie concesse gratis
quindici sono in provincia di Viterbo

Si tratta strutture impresenziate gestite a distanza mediante dispositivi informatici correndo pertanto rischi di azioni vandaliche. Le Fs le concedono in comodato d'uso in cambio di progetti sociali a comuni e associazioni

di Sabrina Mechella

La stazione impresidiata di Montefiascone
La stazione impresidiata di Montefiascone

Sono ottantacinque le stazioni impresenziate nella Regione Lazio, quindici nella provincia di Viterbo. Le Ferrovie dello Stato dal 2014 le sta concedendo tramite contratti di comodato d’uso gratuito alle associazioni e ai comuni affinché siano avviati progetti sociali che abbiano ricadute positive sul territorio e per la qualità dei servizi offerti nelle stesse stazioni. Di 1700 stazioni su tutto il territorio nazionale ormai abbandonate, infatti, 345 sono state già assegnate.

Un esempio importante di progetto di riqualificazione del patrimonio in provincia di Viterbo è stata la trasformazione di parte della stazione di Ronciglione in casa di accoglienza per famiglie con bambini affetti da malattie oncologiche. La stazione è stata ceduta in comodato d’uso gratuito per sei anni, ora è del tutto trasformata e gestita dall’associazione Cuore di Mamma.

Nella Tuscia risultano libere le stazioni di Montefiascone, Sipicciano, Gallese, Bassano in Teverina, Corchiano, Fabrica di Roma, Caprarola, Manziana, Bassano Romano, Oriolo, Capranica-Sutri, Vico Matrino, Vetralla, Tre Croci, Tobia, S. Martino al Cimino. Lo stato di conservazione degli appartamenti varia: si va da ottimo per Bassano in Teverina a sufficiente per Montefiascone, mentre per altri non risultano disponibili i dati. In molti casi le stazioni sono adiacenti al centro abitato, in altri a diversi chilometri.

Fanno parte del Patrimonio FS anche 3.000 km di linee ferroviarie dismesse, di cui 325 km sono stati destinati a greenways: piste ciclabili e percorsi verdi accessibili a tutti, riservati alla mobilità dolce. “Il Gruppo vuole infatti definire un Piano Nazionale di Greenways – si legge sul sito di Trenitalia.it - seguendo l’esempio di altre nazioni europee, come la Spagna, con il coinvolgimento delle istituzioni, in particolare del ministero dell’Ambiente, delle regioni, degli enti locali e delle principali associazioni ambientaliste. Un importante progetto di greenways urbana si sta realizzando a Roma sul tracciato della ex ferrovia Roma – Cesano”.

Per sapere come fare ad ottenere una stazione impresenziata basta andare sul sito http://www.rfi.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=3aa298af418ea110VgnVCM1000003f16f90aRCRD. 

Sabato 13 giugno 2015

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