Montalto: da centrale Enel a parco giochi

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Montalto: da centrale Enel a parco giochi

Un concorso di idee per individuare proposte innovative e sostenibili per riqualificare e acquisire il sito industriale dell'impianto energetico della Maremma

di Gianni Tassi

Il tavolo della presidenza durante la conferenza stampa: da sinistra, Mauro Mazzola
Il tavolo della presidenza durante la conferenza stampa: da sinistra, Mauro Mazzola
Da sinistra: Carlo Tamburi, Carlo Caci e Vito Consoli
Da sinistra: Carlo Tamburi, Carlo Caci e Vito Consoli

Per la centrale Enel di Montalto non c’è pace. Nata per essere un impianto energetico alimentato a energia nucleare – era la fine degli anni Settanta – dopo il referendum del 1987 viene riconvertita a olio combustibile. Poi negli anni successivi salta fuori il rigassificatore, ipotesi subito affossata. Ma non è finita, nei primi anni del secondo millennio spunta la minaccia del carbone respinta a furor di popolo. Quindi la dismissione dell’impianto. E oggi la proposta che farà molto discutere: trasformare l’area della centrale, oltre trecento ettari di terreno rubati all’agricoltura, in un enorme parco divertimenti. Una vera e propria Disneyland della Maremma.

Carlo Caci
Carlo Caci

Questo quanto emerso nel corso della conferenza stampa svoltasi stamattina nella sala del Centro informazioni della centrale a Montalto. Conferenza organizzata dalla stessa azienda elettrica e presieduta da Carlo Tamburi, direttore di Enel Italia. È stato lui a illustrare il bando pubblico che punta “a individuare proposte innovative e sostenibili per riqualificare e acquisire il sito industriale della centrale di Montalto di Castro”. Insieme a lui, sul tavolo della presidenza, il sindaco di Montalto, Sergio Caci; il presidente della Provincia di Viterbo, Mauro Mazzola; Maurzio Stirpe, presidente di Unindustria Lazio; Vito Consoli, responsabile settore energia della Regione Lazio; Alessandro Zerboni, capo Ufficio Stampa dell’Enel.

A sinistra il direttore di Enel Italia, Carlo Tamburi; a destra Antonio Filippi
A sinistra il direttore di Enel Italia, Carlo Tamburi; a destra Antonio Filippi

Durante gli interventi è apparso chiaro che si punta a trasformare il sito della centrale in qualcosa che assomiglia molto a un grande parco dei divertimenti e c’è chi auspica progetti a dir poco suggestivi. Il sindaco di Montalto, per esempio, scambiando quattro chiacchiere al bar con un cronista, immagina le montagne russe all’interno del grande contenitore in cemento armato costruito per ospitare il nucleo della centrale nucleare. Nel suo intervento durante la conferenza stampa lo stesso sindaco però ci va cauto. “Siamo favorevoli a progetti finalizzati allo sviluppo turistico, stiamo puntando molto sull’archeologia, la natura e il mare”. Il presidente della Provincia si dice invece più propenso alla creazione di un grande centro di ricerca, si sperimentazione e formazione sull’energia. “Non ho fiducia – ha detto Mazzola – in quei grandi progetti che creano cattedrali nel deserto”. E poi la frecciatina: “Qualsiasi iniziativa deve essere comunque condivisa con il territorio, si tratterebbe di un grosso riscatto per l’Enel”.

Carlo Tamburi durante le interviste
Carlo Tamburi durante le interviste

Vito Consoli, responsabile settore Energia della Regione Lazio, ha sottolineato l’aspetto ambientale della questione. “Poniamo molta attenzione – ha infatti detto – alla sostenibilità e cogliamo favorevolmente il segnale lanciato da Enel e vogliamo collaborare anche su progetti esistenti”.

A proposito di coinvolgimento e collaborazione. Il presidente di Enel Italia ha fatto il suo piccolo mea culpa. “Non c’è niente di più sbagliato, e in passato forse lo abbiamo fatto – ha detto CarloTamburi – che non ascoltare le voci del territorio e dei soggetti interessati”.

Spazio alla fantasia quindi con ipotesi che al momento restano tali e che prevedono la realizzazione di un grande parco dei divertimenti, percorsi archeologici, musei e chi più ne ha più ne metta. Il turismo innanzi tutto con Maurizio Stirpe, presidente di Unindustria Lazio, che ha evidenziato un aspetto non da poco. “Iniziative turistiche che non possono essere disgiunte dal porto di Civitavecchia e Fiumicino” ha detto pensando probabilmente al movimento dei croceristi e dei vacanzieri più in generale. Peccato che alla conferenza di stamattina non sia stato invitato né il sindaco di Civitavecchia, il pentastellato Antonio Cozzolino, né il commissario dell’autorità portuale, Pasqualino Monti.

La centrale Enel di Montalto
La centrale Enel di Montalto

Povera centrale Enel. Tra costruzione e riconversione è costata 14 mila miliardi di lire, di cui 7 miliardi in mazzette a politici, amministratori e imprenditori. Progettata per essere alimentata a energia nucleare è stata poi trasformata a policombustibile (olio e gas) dopo il referendum del novembre del 1987. Una storia travagliata quella della centrale Enel di Montalto di Castro che con i suoi 3600 megawatt di potenza elettrica è la più grande d’Europa. Eppure, nonostante i costi e le promesse, non è mai stata utilizzata nella sua piena potenzialità arrivando a trasformarsi in flop economico per l’Enel e per lo stesso Stato italiano. Si mostra come il più emblematico esempio del fallimento della politica energetica italiana. Un disastro di cui tutti sono colpevoli ma nessuno ha pagato.

Adesso arriva questo bando per un concorso di idee, molte delle quali già sussurrate, che si mostrano assai costose e quindi difficilmente realizzabili. Ma in casa Enel sono ottimisti e giurano che qualche segnale positivo da importanti imprenditori è già arrivato. Staremo a vedere. Antonio Filippi, responsabile delle politiche energetiche per la Cgil nazionale, vede scuro. “A Montalto – dice – dobbiamo mantenere un sito produttivo che sfrutta e valorizza i prodotti locali, quelli dell’agricoltura e della pesca e puntare anche sul turismo sviluppando i collegamenti con il porto di Civitavecchia”. Poi un monito: “Bisogna evitare che Montalto diventi un’altra Bagnoli”.

Giovedì 5 maggio 2016

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