"Manipolarte", presentato a Viterbo il quaderno didattico del Museo della Ceramica

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Viterbo | ieri pomeriggio la presentazione alla fondazione carivit

"Manipolarte", presentato a Viterbo
il quaderno didattico del Museo della Ceramica

Il risultato di dieci anni di lavoro delle socie della cooperativa “Girolamo Fabrizio”, che istituirono un laboratorio creativo destinato a rivoluzionare i metodi di apprendimento dei bambini

di Sabrina Mechella

Da sinistra: Gabriella Trani, Giacomo Barelli, Mario Brutti, Dario Valli, Silvia Valentini e Cristina Bugiotti
Da sinistra: Gabriella Trani, Giacomo Barelli, Mario Brutti, Dario Valli, Silvia Valentini e Cristina Bugiotti

«Se ascolto dimentico. Se vedo ricordo. Se faccio capisco». Questo aforisma di Confucio fu utilizzato da Bruno Munari, il grande artista e designer italiano che nel lontano 1977 creò il primo laboratorio didattico per bambini denominato “Giocare con l’arte”. Questa idea risultò poi vincente, perché permetteva ai piccoli di esprimere se stessi e di liberare la propria creatività attraverso la creazione di manufatti in creta e argilla. Un’idea ripresa dieci anni fa dalle socie della cooperativa “Girolamo Fabrizio”, che istituirono un laboratorio didattico nel Museo della Ceramica della Tuscia, attraverso il quale tanti bimbi viterbesi hanno imparato ad amare l’arte creando dei pezzi unici con le loro mani. Il risultato di questo lavoro è stato pubblicato in un volume, “Manipolarte”, presentato ieri nella sede della Fondazione Carivit a Viterbo, alla presenza di un folto pubblico composto anche dai rappresentanti delle scuole viterbesi, del suo presidente, Mario Brutti, dell’assessore per le Attività produttive del Comune di Viterbo, Giacomo Barelli, degli autori del volume, Silvia Valentini, responsabile della direzione scientifica del Museo della Ceramica della Tuscia, Dario Valli, responsabile del laboratorio didattico al Museo delle Ceramiche di Faenza e Gabriella Trani, docente di Tecniche educative all’Università La Sapienza di Roma. Incontro moderato da Cristina Bugiotti, presidente della società cooperativa “Girolamo Fabrizio”.

La presentazione del volume
La presentazione del volume

«Il Museo non è una realtà statica – ha sottolineato Brutti – ma ha voluto sostenere un’attività didattica per rendere questo luogo vivo e fruibile ai più giovani, anche grazie alla felice collaborazione con il Comune di Viterbo». «Abbiamo messo a sistema i due centri culturali di Viterbo – ha aggiunto Barelli – il museo di Viterbo che tra poco riaprirà e questo della ceramica, a conferma del fatto che i poli espositivi devono diventare vivi e dinamici, non semplici contenitori statici». «Vorrei ringraziare Mario Brutti perché la Fondazione ha creduto in noi, sostenendoci anno dopo anno – ha detto Silvia Valentini nel suo intervento molto apprezzato dalla platea – ma anche i rappresentanti di Comune e Provincia di Viterbo, nonché la Regione Lazio, senza i quali questa pubblicazione non avrebbe potuto esistere. Ci eravamo date un obiettivo importante, quello di perseguire un avanzamento sociale e culturale del territorio. Grazie a Dario Valli e a Gabriella Trani abbiamo scoperto cosa fosse il metodo Munari, un grande artista e amico dei bambini e lo abbiamo fatto nostro, proponendo ai piccoli di ricreare con la creta tra l’altro anche la Macchina di S. Rosa. Negli anni molti bimbi si sono avvicendati nel nostro laboratorio, sporcandosi le mani, facendo tutto quello che normalmente a casa non possono fare, dando libero sfogo alla propria fantasia, sentendosi felici di farlo. Dieci anni di vita e di lavoro che ci hanno riempito di gioia e di tante soddisfazioni. Che vorremmo condividere con le scuole viterbesi perché crediamo moltissimo in un metodo semplice che può rendere più sereni i nostri bimbi».

Giovedì 2 ottobre 2014

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