Diario di Ramy Balawi: "Gaza ama la vita. E i miei alunni sognano la libertà"

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Diario di Ramy Balawi: "Gaza ama la vita
E i miei alunni sognano la libertà"

Nonostante tragedie personali che lo hanno colpito, il giovane insegnante palestinese continua a scrivere per Reteluna, perché vuole portare al mondo il suo messaggio di vita “sognando di sorvolare il mare come un uccello”

Redazione Online

Gaza
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Torna il diario da Gaza di Ramy Balawi, il giovane insegnante di scuola elementare palestinese. Gaza in questi giorni ha subito altri attacchi da parte dell’esercito israeliano e la situazione per la popolazione è sempre più drammatica. A questo si aggiunge un’altra tragedia che ha colpito Ramy: sua madre un mese fa è stata colpita da un ictus e si trova in ospedale, in coma. Nonostante queste tremende tragedie che lo hanno colpito, Ramy continua a scrivere per Reteluna, perché vuole portare al mondo il suo messaggio di vita “sognando di sorvolare il mare come un uccello”. E lo vuole fare attraverso i suoi alunni, che gli pongono domande sul futuro e sulla libertà.

Gaza è la città assediata che si trova sull'altra sponda del Mediterraneo, opposta alle spiagge europee. Sente tutta la sofferenza e la tragedia della guerra e si trova ad affrontare le crisi umanitarie causate dell'assedio israeliano. Dal 2007 Gaza è isolata dal mondo in una grande prigione e il suo popolo si vede privato di tutti i diritti umani. Il tasso di mortalità tra i bambini nella Gaza assediata è stato il più alto da 53 anni a causa della mancanza di medicine e assistenza sanitaria per non parlare della crisi sanitaria. Quasi tutti gli ospedali durante la guerra sono stati distrutti e quelli rimasti soffrono dalla mancanza di medicine e di forniture mediche.

Migliaia di persone nella Gaza assediata aspettano che si apra valico di Rafah con l'Egitto, ogni singolo giorno. Nonostante questa foto tragica di Gaza assediata dal blocco, le crisi umanitarie e le guerre che hanno ucciso migliaia di persone, c'è altra faccia di questo territorio. Gaza ama la vita e si rifiuta di rinunciare o arrendersi per la tragica realtà e la vita miserabile. È sufficiente passare davanti alla spiaggia di Gaza per vedere migliaia di abitanti e i loro figli seduti cercando di respirare una parte dei loro diritti rubati. Gaza ama la vita, il mare e forse il mondo non ha sentito che questa terra assediata mantiene viva la resistenza e il sacrificio. Quindi passando di notte di fronte a caffetterie e case sentirete le canzoni e le partite, nonostante le continue interruzioni di corrente. La Gaza assediata non ha paura e le privazioni e le miserie non hanno soffocato le energie creative dei giovani, perché le madri e padri insegnano ai loro figli che amare la vita è un messaggio e che la lotta per la vita e la libertà è sacra.

Così vedrai i giovani praticare sport come il parkour e Street Workout sulle rovine di case distrutte o disegnando murales su edifici cadenti, colorare i muri delle case per creare la speranza e seminare la vita, l'amore. Così la Gaza assediata abbraccia ancora tra le braccia il resto della speranza di dare la vita a quelle persone che hanno perso le gambe e le mani, così come chi ha perso famiglie e case.

La Gaza assediata, che non ha porto marittimo e aeroporto come tutti i paesi del mondo, sta ancora sognando di sorvolare il mare come gli uccelli, sognando diritti umani e libertà.

Gaza ama la vita e allora vi giro la domanda che un mio studente mi ha fatto: quando vivremo come tutti i bambini del mondo che vediamo alla tv? Sono solo bambini e meritano di vivere come tutti gli altri.

Giovedì 1 ottobre 2015

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