Alcoliadi, le opinioni contrastanti di docenti e alunni del Paolo Savi

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Alcoliadi, le opinioni contrastanti
di docenti e alunni del Paolo Savi

Reteluna ha intervistato ragazzi e insegnanti dell’istituto superiore di Viterbo, raccogliendo la loro opinione riguardo la kermesse annullata per le troppe polemiche. Sono emerse due profonde spaccature di tipo generazionale

di Francesco Ratano

Il manifesto dell'evento
Il manifesto dell'evento

Un evento che ha fatto molto parlare e che probabilmente continuerà a farlo, evento che tuttavia non avrà luogo. Le Alcoliadi, originariamente in programma per mercoledì 13 maggio a Viterbo, sono infatti state annullate. L’iniziativa ha diviso profondamente l’opinione pubblica, soprattutto per la sua finalità e per l’utilità educativa.

Attacchi e critiche molto forti sono partiti soprattutto dai social network, perché l’evento poteva sembrare un’incitazione al consumo degli alcolici, ma ci sono stati commenti pesanti rivolti anche agli organizzatori. Da questa forte discussione è stata presa infine la decisione di annullare il tutto, rinviandolo ad altra data.

Reteluna ha intervistato ragazzi e docenti dell’istituto superiore Paolo Savi di Viterbo, raccogliendo la loro opinione al riguardo (video). Sono emerse due profonde spaccature di tipo generazionale, due opinioni in netto contrasto tra loro. Per gli alunni si trattava di un gioco, con anche una qualche finalità educativa: «Beh… se sei ubriaco e vedi il video di come ti muovi dopo che bevi tanto... magari smetti» ha dichiarato una ragazza. Diverso il parere degli insegnanti come si sente chiaramente dalle interviste: «Penso che la valenza educativa sia dubbia, perché intanto c’è l’incoraggiamento a bere perché è gratis e poi perché questo tour tra locali porta una persona ad alzare il gomito».

Difficile spiegare sinteticamente le ragioni che hanno portato l’organizzatore, Michele Schirripa, a tale decisione. Citando le sue parole del post su Facebook di domenica: «Ma se volessimo riassumere la ragione madre possiamo semplicemente dire che il nostro è un paese per vecchi e Viterbo non fa nulla per uscire dagli schemi». 

L’evento, organizzato in collaborazione con circa venti locali viterbesi tra bar e discoteche, prevedeva la formazione di squadre da parte dei bar. Ogni squadra sarebbe stata composta di quattro elementi, tre bevitori esperti di un alcolico e un altro incaricato di guidare i compagni nei locali e filmare le loro prestazioni. Dopo aver fatto il giro dei locali partecipanti e bevuto in ognuno di essi un bicchiere dell’alcolico prescelto offerto gratuitamente dai gestori, le squadre si sarebbero incontrate al parcheggio della discoteca Milk, dove i bevitori avrebbero affrontato prove fisiche e motorie (camminare in linea retta, lanciare una palla in una cesta).

Alla fine dei giochi, i video sarebbero stati raccolti in un documentario, volto sia a dimostrare le difficoltà cui si va incontro bevendo troppo, sia essere semplicemente qualcosa di divertente, come in fondo sembrava essere lo spirito dell’iniziativa dichiarato dagli organizzatori: «Responsabilizzare i giovani sul consumo di alcool mostrando, in maniera scherzosa, a cosa si va incontro. Al tempo stesso passare una serata diversa, facendo qualcosa al di fuori degli schemi».

Il dibattito sulla questione è destinato a rimanere aperto, come del resto suggerisce l’ultimo post dell’organizzatore: «Queste Alcoliadi non s’han da fare, o forse domani o forse mai».

Lunedì 11 maggio 2015

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